M5S: “Un’ altra manovra alla Schettino, naufragio sempre più vicino. Ci riproviamo col taglio agli stipendi dei deputati. Vediamo chi dice no in streaming”
Quasi un quarto degli emendamenti targati Cinquestelle. Ciaccio: “Abbiamo chiesto la diretta della commissione Bilancio. Se questo è veramente il palazzo della trasparenza Dina non può dire di no”.
“Un’altra manovra alla Schettino”. Il M5S all’Ars boccia senza mezzi termini la finanziaria “solo tagli e zero investimenti, che avvicina ulteriormente la Sicilia verso il naufragio”. “Anzi, dicono i deputati – vogliono usare le poche risorse del fondo sviluppo e coesione per coprire la spesa corrente”.
Per migliorarla il più possibile, il gruppo ha prodotto quasi un quarto di tutti gli emendamenti presentati all’Ars: 159 dei circa 800 presentati sono targati Movimento 5 stelle.
Uno di questi è ormai una costante delle manovre di questa legislatura: il ritocco al ribasso degli emolumenti dei parlamentari.
“Forse – dice il deputato Giorgio Ciaccio – il nostro stipendio di 2500 euro netti al mese per molti colleghi risulta troppo basso. Per questo abbiamo alzato il tetto a seimila euro lordi, rispetto agli attuali undicimila e cento che percepiscono. In un periodo difficilissimo come quello attuale sarebbe giusto e doveroso che la spending review, applicata praticamente a tutte le categorie sociali, fosse fatta a partire dai deputati, che sono chiamati a dare il loro esempio con tagli veri e non irrisori come quelli praticati finora. Chi dirà no dovrà giustificarlo alla gente, soprattutto a quella che non arriva a fine mese”.
Un altro emendamento a cui il Movimento tiene parecchio è quello che prevede l’equiparazione del trattamento pensionistico di deputati e dipendenti dell’Ars ai dipendenti statali, mediante apposito accordo da stipulare con l’Inps.
Le fasi della Finanziaria in commissione Bilancio dovrebbero essere trasmesse in diretta streaming.
“Ci vuole – dice Ciaccio – il via libera del presidente Dina, cui abbiamo già presentato apposita richiesta. Se è vero che questo è il palazzo della trasparenza, non potrà dire di no. I siciliani potranno così vedere chi tra i deputati si oppone al taglio dei propri stipendi”.