Ormai nessuno crede alla sbandierata rivoluzione crocettiana, capeggiata anche dalla giovane assessore alla Formazione, Istruzione ed Università. Proprio quest’ultimo assessorato continua a collezionare “malifiuri”, con non ultimo il famigerato piano giovani sicilia che ha visto il culmine dell’incapacità politica ed amministrativa di gestire risorse economiche ed opportunità per tanti giovani.
Anche questa volta la generazione dell’assessore Scilabra è stata privata di una seria opportunità che sommato ai ritardi nei ricevere gli stipendi da parte di tanti suoi coetanei lavoratori, si arriva ad un pessimo risultato di oltre due anni di gestione del dipartimento alla formazione.
Addirittura i rapporti con la propria dirigente generale, la dott.ssa Corsello, sono pubblicamente imbarazzanti, con scaricabarile nelle responsabilità politiche.
Sono spietati i commenti sulle testate giornalistiche e i post sui social network , sull’operato della giovane Assessore, che non gode più quell’originaria fiducia pubblica.
Le aspettative erano tante, anche se diversi si ponevano ragionevoli dubbi sull’assenza di esperienza amministrativa e politica, nonché di esperienza tecnica avvalorata dalla mancanza di titoli di studio che potessero comunque giustificare l’impiego in un governo regionale.
Scilabra ha combattuto il malaffare e la mangiuglia nella formazione ed è innegabile che ha avuto tanto coraggio; lo stesso coraggio che non ha avuto nel presentarsi al cospetto dell’elettorato in occasione delle elezioni europee. Avrebbe forse racimolato qualche consenso in più della collega Stancheris, segretaria di Crocetta ed avrebbe giustificato la sua presenza nel governo. Ma così non è stato, proprio perché oltre ad essere coraggiosa, l’assessore è furba ed abile, evitando di fare il tacchino della sua area politica.
In circa due anni nessun avviso pubblico (programmati e pianificati addirittura dal precedente governo) ha visto ultimata una benché minima graduatorie di progetti.
Infatti, nei cassetti di via regione siciliana sono ibernati diversi bandi, tra cui l’avviso 18 che finanzia i corsi nel settore scio sanitario,; l’avviso 7 – gente di mare – che finanzia i progetti nel comparto ittico; l’avviso 9 che finanzia la formazione continua e permanente dei lavoratori, che magari sono in mobilità o in cassa integrazione; l’avviso 4 che promuovere i progetti finalizzati ad accrescere la professionalità del personale della P.A. siciliana nelle tematiche che hanno per oggetto l’amministrazione e la gestione dei beni confiscati; l’avviso 10 – che sostiene l’implementazione di progetti integrati rivolti a studenti, famiglie appartenenti a contesti di grave disagio socioeconomico.
Per continuare, rimangono al palo i poli tecnici professionali che hanno l’obiettivo prioritario di assicurare un legame tra le istituzioni scolastiche, gli enti di formazione e le imprese per garantire una maggiore raccordo con i fabbisogni formativi del mercato del lavoro.
Per essere smettiti, basterebbe una semplice ricerca nei siti istituzionali dell’assessorato e del fondo sociale europeo http://www.sicilia-fse.it/DesktopDefault.aspx?tabid=4&mid=44&id=3
E’ sul sito del dipartimento regionale alla formazione, appare un non classificabile curriculum della giovane diventata assessore: viene subito in risalto che la giovane Assessore è stata presidente del RUM, che non è tipo di liquore, ma un’associazione di studenti universitari. Proprio dal mondo universitario Scilabra ha subito le più imbarazzanti polemiche, come anche all’interno del PD dove ha ricoperto l’incarico di Presidente della Direzione Regionale dei Giovani Democratici Siciliani.
La giovane Assessore è – o meglio è stata – coordinatrice del movimento politico “Il Megafono”, visto che dello stesso movimento non si sa ormai più nulla sulla sua esistenza in seno all’agone politico regionale.
Insomma un curriculum privo di esperienza professionale e didattica, come direbbero gli operatore della formazione professionale siciliani, che mai come in questi anni di governo crocetta hanno sofferto le pene dell’inferno per ricevere gli stipendi e per lavorare serenamente.
E’ pure vero che circa 7.000 operatori della formazione non sono stati assunti da Scilabra o Crocetta; sono stati appunto gli altri governi che hanno generato occupazione se pur precaria, assistita e raccomandata. Gli stessi che oggi affollano con funambolismo e opportunismo gli uffici dell’Assessorato per distribuire mangime avvelenato; dei veri accattoni che affollano gli uffici e le anticamere dell’assessorato allo stesso modo e magari peggio di come facevano ai tempi in cui frequentavano la vecchia politica.
E’ pur anche vero che Scilabra non ha vinto alcun concorso pubblico o politico per essere nominata a capo dell’assessorato regionale all’Università e all’istruzione e che meritatamente e senza raccomandazioni politiche riveste il ruolo di Assessore Regionale, percependo “regolarmente ogni mese”, circa 15 mila euro lorde.
Come del resto è ufficialmente riscontrabile sul sito istituzionale dell’Assessorato per ragioni di trasparenza che i collaboratori assunti al dipartimento regionale percepiscono puntualmente uno stipendio che va dai 4.500 euro circa mensili a 44.000 euro l’anno lordi.
Nessuna seria e reale prospettiva con tanti lavoratori posizionati in elenchi di esuberi a seguito dei tagli ai finanziamenti del governo crocetta e alle riduzioni di ore assegnate agli enti di formazione.
I bookmakers accettano scommesse sui tempi di realizzazione della sbandierata riforma della formazione professionale in Sicilia, priva anche di reali garanzie per i lavoratori. Una sorta di libro dei sogni dove i lavoratori possono solo dare un’interpretazione ai sogni occasionali (ricevere le tutele lavorative) o ricorrenti (ricevere gli stipendi), ottenendo un significato psicologico ed interpretativo di quello che in 30 o 47 articolo è stato abbozzato.
Tante le anomalie: l’utopistico riferimento comparativo al sistema tedesco o quello utilizzato nella provincia autonoma di Bolzano; l’affidamento della formazione a nuovi organismi gestori come i consorzi di comuni e le città metropolitane che esistono solo sulla carta; l’assenze di tutele per gli operatori iscritti al fantasmagorico albo, fantasmagorico perché non solo ancora non operativa ma perchè viene utilizzato un termine improprio- tipico degli ordini o collegi dei medici, degli architetti e di ogni altro albo professionale abilitante – per definire un elenco di operatori che avrebbero requisiti per lavorare nel sistema della formazione. Nemmeno nella pubblica istruzione esiste un albo per collocare i docenti nelle graduatorie ad esaurimento, come nemmeno nella scuola pubblica esiste un albo blindato ad un preciso momento storico (31-12-2008). Sarebbe invece più opportuno e garante della generazione di giovani coetanei dell’assessore Scilabra, avere un elenco “aperto” dove poter immettere nuovi laureati nel mondo della formazione; un elenco che fungerebbe anche da stimolo a chi è già nell’elenco – balordamente definito albo – blindato. In questi anni tanti operatori avrebbero dovuto partecipare, anche a titolo personale, a seri processi di aggiornamento professionale e curriculuare.
Due anni di roboanti dichiarazioni, proclami e rumorose conferenze stampa per mascherare incapacità a risolvere i problemi della formazione in Sicilia. Dal 1974, sono state fatte le cose peggiori con approssimazione e superficialità, curando solo l’immagine e la comunicazione, spesso mistificandone la realtà per camuffare l’incompetenza e l’incapacità.
Quanto a strumenti telematici l’attuale dipartimento alla formazione si è veramente superato: oltre alla gestione dell’ormai noto piano giovani, si è passati da un controllo e monitoraggio informatico per tracciare e certificare la spesa mediante piattaforma alla genialata di sostituirla con una e-mail. Vedremo, quando si tratterà di rendicontare il Piano Giovani a Bruxelles, quanto costerà alle casse regionali, e quindi ai contribuenti siciliani, questa regressione dalle piattaforme informatiche al pallottoliere. Per ora possiamo dire quanto è costata agli Enti che, nel marasma dell’Assessorato, hanno visto smarrire più e più volte documenti importantissimi per la preparazione dei mandati e, di conseguenza, quanto è costata ai lavoratori che, già stremati da mesi e mesi di ritardi, hanno visto slittare ancora i mandati a causa del caos che si è creato nell’assessorato invaso da ogni sorta di carte.
E poi quante spedizioni punitive agli enti gestori da parte di galvanizzati funzionari, incaricati ad ogni costo di far chiudere gli enti di formazione con vessatorie ispezioni. E quanti rendiconti appositamente non revisionati o lasciati nei meandri della burocrazia depotenziata nei numeri e scoraggiata ed immotivata nei processi lavorativi. Un pesante e sospettoso clima all’interno degli uffici del dipartimento regionale alla formazione, dove regna disorganizzazione, odio e confusione.
E che dire del nuovo sistema di accreditamento, presentato in pompa magna come il nuovo testamento, e che invece non riesce a censire tutti gli enti, poiché da mesi sono in corso le procedure di istruttoria amministrativa e tecnica degli enti.
Se non verranno completate entro il 30 settembre (così viene menzionato nell’accordo per la terza annualità) le procedure di accreditamento, gli enti di formazione rischiano la revoca dei finanziamento e contestualmente i lavoratori finiranno licenziati.
E dopo questa terza annualità, che salvo miracoli dovrebbe avviarsi per fine anno, cosa ne sarà per gli operatori della formazione? E come verranno retribuiti i mesi dall’8 Giugno fino all’inizio della terza annualità? Non dimentichiamo, infatti, che la seconda annualità è iniziata con un intollerabile ritardo, dovuto all’Amministrazione, come ammesso in un comunicato dalla stessa Dirigente Generale Corsello, che ha fatto sì che i corsi non potessero chiudersi entro la data naturale del 7 giugno.
E i danni, cioè gli stipendi dei lavoratori da quella data in avanti, chi li paga? Come può un Governo che dichiara, anzi urla al megafono, di non voler fare macelleria sociale, permettere che un’annualità duri 18 mesi invece che 12, lasciando inalterato il finanziamento già abbondantemente ridotto?
Un vero disastro con tante promesse non mantenute: agenzia unica, ciapi, progetto Prometeo, progetto spartacus, Youth Guarantee, corsi OSS, albo, piano giovani.
Non si può collezionare solo articoli di giornali ed interviste nelle conferenze stampa: la buona prassi politica è fatta, invece, di atti e deliberi, spesso adottate in maniera silenziosa.
Egregia Assessore, io ho cambiato mestiere e posso ormai definirmi un ex operatore della formazione professionale in Sicilia.
Credo di interpretare il sentimento di migliaia di giovani, La prego segua il mio consiglio: tranne che non abbia paura di affrontare come tutti le difficoltà di trovare un dignitoso, conquistato e sudato lavoro, cambi pure Lei mestiere e ritorni agli studi, completando prima possibile il suo percorso universitario.
Non appena si sarà laureata, potrà capitarle la fortuna di essere sorteggiata per un tirocinio di 6 mesi a 500 euro al mese, sempre che, fra le competenze sviluppate, abbia acquisito destrezza e rapidità nell’uso del mouse.
7 commenti
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Tutto giusto e condivisibile, però, per favore, correggete “bookmachers”: la conoscenza dell’inglese non è obbligatoria, certo, ma per chi scrive una maggiore attenzione è dovuta.
E non date la colpa al correttore ortografico.
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