La scelta dei candidati Primier? Un bagno di sana democrazia. L’elezione del Premier e del Parlamento? La mortificazione della democrazia. Sono le due facce della stessa medaglia: la prima illude, la seconda delude. Una sorta di gioco di prestigio quello messo in scena dalla politica italiana. Un inganno che, quasi certamente, ci verrà servito anche al prossimo banchetto nazionale di primavera. Una trappola pronta a scattare se a Roma i nostri illuminati governanti non metteranno mano alla legge elettorale in vigore.
Una legge, quella attuale, “Porcellum”, che limita pesantemente la partecipazione attiva dell’elettore, al quale viene sottratta l’arma democratica della preferenza. E allora c’è da chiedersi: a cosa serve scegliere i candidati alle Primarie. Certo senza dubbio uno sforzo apprezzabile, una grande conquista. Ma senza il seguito resta una missione incompleta. Un pilastro democratico realizzato nel deserto. Sì, perché il dopo ci porta alla figura del Premier che non solo non viene eletto dal popolo, ma addirittura viene scelto da deputati e senatori designati, cioè graditi dalle segreterie, selezionati dai big. In altre parole non legittimati dal voto della gente. I partiti, i leaders abbiano uno scatto di reni, un sussulto di dignità politica. Non blindino le poltrone di Montecitorio e Palazzo Madama. Lascino piuttosto che la democrazia sia vera, reale, totale. Sia imsomma compiuta.
Prima delle elezioni Politiche, ripristinino quanto meno le preferenze per consentire ai cittadini di scegliere i rappresentanti, coloro che dovranno sedere tra i banchi del Parlamento. Non è più tollerabile, non è più concepibile che deputati e senatori siano scollegati dal territorio. Non sono, per intenderci, frutto di un rapporto diretto con i cittadini, ma finiscono dentro i Palazzi perchè nelle “grazie” del potere politico romano, che di fatto, in barba alla democrazia, espropria l’elettore del suo principale strumento democratico.
Se, come è immaginabile, l’attuale legge elettorale , nel suo complesso, non potrà o non vorrà essere trattata, per ristrettezza dei tempi o per mancanza di accordo sull’impalcatura generale, allora i partiti dimostrino maturità: scomodino le Primarie anche per la scelta dei nuovi inquilini di Palazzo Madama e Montecitorio.