Precari, la fine di un incubo. A sgombrare il campo dal fantasma, travestito da datore di lavora che ordina il licenziamento, una circolare che la Regione, dopo avere verificato la copertura finanziaria, ha inviato qualche ora fa a tutti i sindaci. Il contenuto? “Procedete senza indugio all’adozione dei provvedimenti necessari ad assicurare la prosecuzione dei contratti in scadenza”. Si apre allora un importante spiraglio per i 18 mila precari dell’isola, in servizio negli enti locali. Per loro il 31 dicembre si sarebbe trasformato in un giorno triste, drammatico. Altro che festeggiare l’arrivo del nuovo anno. E invece, salvo clamorosi colpi di scena dell’ultimo minuto, potranno brindare e sorridere perché il rischio di ritrovarsi al’indomani senza lavoro sembra essere scongiurato. La circolare è stata emanata su indicazione del Presidente della Regione Crocetta che, la scorsa settimana, nella Capitale ha avuto rassicurazioni del Governo nazionale sulla possibilità di ottenere deroghe alla legge che farebbe assoluto divieto a proroghe e stabilizzazioni. E’ stato assicurato dal Ministero dell’Economia la presentazione di un emendamento alla legge di stabilità, al voto nei prossimi giorni. Una iniziativa che permetterebbe a tutti gli Lsu di avere in ogni caso almeno 7 mesi di rinnovo. A patto, secondo quanto emerso dal vertice romano, che si trovino i soldi. Soldi che saranno assicurati con la finanziaria regionale che il Governo ha cominciato a tracciare ieri. Un anno di stipendio ai 18 mila precari costa poco più di 300 milioni di euro. “Ma, tenuto conto – spiegano dalla Regione – che non tutti hanno il contratto in scadenza entro il 31 dicembre, allora il budget da iscrivere in bilancio sarà inferiore”. Soddisfazione esprime la Cgil Funzione Pubblica. “E una battaglia che noi come organizzazione sindacale – spiega il segretario provinciale di Agrigento, Alfonso Buscemi – portiamo avanti da tempo. Finalmente si arriva ad un epilogo positivo della vicenda. A nostro avvisto non occorre nemmeno chiedere aiuto al governo nazionale. Quello che invece chiedo al presidente Crocetta e al parlamento siciliano è di riaprire i termini per la stabilizzazione”.