“Il Sindaco, Rosario Manganella comunica che mercoledì, 19 dicembre p.v., alle ore 11,00, nei locali di Piazza Cavour, verrà presentata alla cittadinanza ed agli organi di informazione la nuova compagine assessoriale ed il team di supporto tecnico-amministrativo”. Questo è quanto si legge nella nota inviata dal primo cittadino alla stampa.
Allora, la nuova giunta c’è. Viceversa non si spiegherebbe la convocazione della conferenza stampa. Ed, invece, si scopre che non c’è e che, al momento, tutto è in alto mare.
Può essere che Manganella si sia stancato di aspettare le decisioni dei partiti politici e si sia dato e abbia dato l’ultimatum a se stesso e alla sua maggioranza.
O che abbia confuso il 19 con il 21, data che secondo l’ormai celebre profezia un avvenimento epocale dovrebbe investire il nostro pianeta, precludendo anche la sua conferenza stampa.
Tranquilli tutti! Può essere, considerata la portata dell’avvenimento, che i Maya si riferissero alla fine della crisi politica di Favara, piuttosto che alla fine del mondo.
4 commenti
Ma dove è andata a finire l’opposizione, i rifondaioli e la voce dentro sono spenti.
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Esilarante articolo, Bravo Franco. Per il resto, data l’eccezionalità dell’evento e dell’attesa,credo sarebbe auspicabile invitare la banda musicale e le Majorette.
Io mi chiedo dove sia finita la moralità perché non e’ accettabile che un paese allo sfascio economico sia ancora allo sbando politico, Favara e’ oggi una barca alla deriva col timone rotto, ove il comandante non può correggere la rotta. Il tutto si trasforma nel solito ruba ruba del gettone. La responsabilità di questa vergogna e’ sicuramente del sistema elettorale col voto disgiunto per sindaco e consiglieri, ma sicuramente del consiglio comunale che non ha la capacita’ di fornire dei nomi seri e credibili. Favara ha bisogno di un governo tecnico come quello di Monti per l’Italia. E’ necessario ed auspicabile che il consiglio comunale si assuma la responsabilità di governare assieme al sindaco in un ottica di serio risanamento per il bene del paese. E non aspettare vigliaccamente l’arrivo di un commissario che paralizzi il comune in un’ottica di risanamento matematico dei conti comunali.