La giunta regionale nella serata del 18 dicembre ha approvato il disegno di legge di modifica della gestione integrata dei rifiuti e il ddl per la gestione provvisoria del sistema idrico integrato volto soprattutto a semplificare l’impianto organizzativo. Con l’adozione di tali atti, la gestione dei servizi di raccolta, spazzamento e trasporto passa o per meglio dire torna ai Comuni che potranno svolgerlo singolarmente o in forma associata. L’assessore all’Energia e ai rifiuti, Nicolò’ Marino ha espresso l’intenzione di procedere “con ogni urgenza al completamento delle società regionali dei rifiuti e permettere che le stesse predispongano il piano d’ambito di competenza delle stesse e avviare le gare d’ambito”.
Particolare soddisfazione ha espresso Giovanni Panepinto, deputato regionale del Pd in Sicilia e sindaco di Bivona,, il quale ha dichiarato: “Sostengo con forza l’iniziativa del presidente Crocetta, che intende restituire ai sindaci la gestione del servizio di raccolta dei rifiuti: già nella scorsa legislatura ho presentato alcune norme, approvate dall’Ars, che vanno nella stessa direzione e prevedono, ad esempio, la possibilità di utilizzare personale del ‘servizio civico’ per la raccolta differenziata”. “Naturalmente – aggiunge Panepinto – il sistema deve essere profondamente rivisto rispetto al passato: bisogna eliminare sprechi e recuperare crediti, in modo da rendere il servizio efficiente, diminuire la Tarsu per i cittadini e salvaguardare i livelli occupazionali”.
Anche la gestione dell’acqua in Sicilia sembra che tornerà pubblica. Il ddl, che porta la firma di Nicolò Marino, assessore all’Energia e Rifiuti, consente, entro il 30 giugno 2013, di “definire il riassetto complessivo del sistema idrico in ragione dell’esito referendario del 2011 che ha disposto il fondamentale principio che l’acqua e’ patrimonio pubblico e che la gestione della stessa non può’ non tenere conto di questo assunto fondamentale, per la collettività amministrata”. Le mille battaglie condotte da diversi sindaci, anche nel territorio agrigentino, con il rifiuto da parte di alcuni amministratori di consegna delle reti idriche ai gestori del servizio, sembrerebbe produrre i frutti sperati.
Le modifiche apportate negli anni scorsi al sistema dell’acqua e dei rifiuti avevano prodotto risultati inadeguati sotto tutti i profili: dalla gestione all’effettivo svolgimento dei servizi nulla si configurava come positivo in alcun modo. Le spese sostenute dai contribuenti per consentire a detti “sistemi” di andare avanti hanno prodotto un buco enorme sia nelle tasche dei cittadini che in quello delle amministrazione costrette ad adeguarsi ad un sistema inutile, dannoso e improduttivo. Il ritorno all’acqua pubblica ed alla gestione comunale dei rifiuti è stato uno dei cavalli di battaglia del Presidente Crocetta nello svolgimento della sua campagna elettorale ma l’elettore siciliano ben conosce le promesse elettorali. Sarebbe il secondo risultato storico che la Sicilia vedrebbe dopo l’elezione di un Presidente della sinistra.