Angelo Capodicasa c’è, Benedetto Adragna no. Queste la novità più significative emerse questa sera, intorno alle 20, quando è scattato il semaforo rosso per la presentazione delle candidature per partecipare alle Primarie del Pd ad Agrigento, che saranno celebrate il 30 dicembre.
Clamorosa allora la scelta del senatore di rinunciare alla selezione, di rimettersi in gioco. Un forfait consegnato ad una nota diffusa alla stampa: “Impegni parlamentari ed istituzionali – scrive Adragna – non mi hanno sinora consentito di rientrare in città per contribuire al lavoro che il partito sta portando avanti per il prossimo appuntamento di fine mese. Posso però annunciare che non sarò candidato alle primarie e che non ho presentato quindi domanda in tal senso alla direzione provinciale del partito”.
Un altro tipo di domanda, a questo punto, nasce spontanea: quale sarà il futuro politico dell’ex sindacalista? Non passando dalle Primarie, tranne che abbia il posto garantito, blindato, quasi sicuramente non potrà essere candidato di diritto per tornare a Palazzo Madama nella lista del Pd. Nel Pd appunto. E in altre liste?. I più maliziosi parlano di una sua possibile candidatura nella formazione che farebbe riferimento al Premier dimissionario Mario Monti, con la benedizione del leader della Cisl, Bonanni. Staremo a vedere.
Ci sarà invece l’altro uscente del Pd. Angelo Capodicasa ci riproverà, sarà della partita, anche se alla vigilia aveva annunciato di essere pronto a fare un passo indietro. Si dovrà confrontare con le preferenze per tornare, per la terza volta di fila, a Palazzo Montecitorio. A contendergli il posto cinque candidati. Uno, in qualche modo, esce da una sua costola. Si tratta del saccense Vincenzo Marinello, ex deputato all’Ars. Poi ci sono il favarese Tonino Moscatt, sponsorizzato ufficialmente dal deputato regionale Giovanni Panepinto, che è anche sindaco di Bivona, il licatese Daniele Camilleri, consigliere provinciale, spinto dal vento nuovo portato da Matteo Renzi, anche se fino a ieri molto vicino allo stesso parlamentare all’Ars, e l’empedoclino Antonio Giuseppe Sinesio. Fin qui per quanto riguarda il voto “azzurro”, mentre per il voto “rosa”, si potranno dare infatti due preferenze, le proposte sono sette: tutte provenienti dalla componente Capodicasa.
Hanno avanzato la candidatura Maria Iacono, ex vice sindaco di Caltabellotta, Giovanna Iacono, attuale assessore comunale di Santa Elisabetta, la raffadalese Sabrina Mangione, la riberese Filippa Garuana, la saccense Tiziana Russo, Antonella Maggio, capogruppo Pd al consiglio comunale di Sambuca, e Marcella Militello di Santa Elisabetta.
Domani sera la direzione provinciale del partito dovrà esaminare le richieste, accompagnate dalle sottoscrizioni, per convalidare o meno la candidature. Quindi sarà campagna elettorale.
Il risultato dello scrutinio delle Primarie, previsto dopo la fine del voto, cioè dalle 21 in poi, delineerà le sei candidature utili, 3 uomini e 3 donne, che confluiranno nelle due liste, una interprovinciale, per la Camera, l’altra, unica a livello siciliano, per il Senato. Tutto questo perché ? Perchè dopo tante promesse e tanti annunci, i nostri governanti non hanno voluto cambiare la legge elettorale. Non hanno voluto consegnare l’arma, democratica, delle preferenze ai cittadini. Forse per paura di restare vittime.
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