Definire una eccellenza una struttura fuori dalla nostra Isola, può essere un fatto normale, non è una notizia.
E’ una novità che assurge a notizia stimare tale un reparto ospedaliero siciliano e, in particolare, agrigentino.
A dirlo sono i numeri.
Il fenomeno dell’emigrazione, purtroppo per noi, non ha interessato solo il settore del lavoro.
Si emigra anche per la salute.
Nel 2008, sono stati 111.500 i ricoveri nel Nord di cittadini residenti nel Sud e nelle Isole. Quasi 50.000 solo in Lombardia.
Mentre sono stati 90.126 i ricoveri nel Centro Italia, sempre di cittadini meridionali, oltre 50.000 nel Lazio.
Nell’agrigentino il fenomeno pesa il 15%.
Quindici pazienti su cento, avendo la possibilità economica, “fuggono”.
Alla luce di questi numeri, la notizia data all’inizio ha una luce diversa ed è, cosa più importante, una speranza a portata di mano per tutti, facoltosi e non facoltosi.
Restando nel campo dei numeri che non tradiscono mai, le prestazioni del reparto di oncologia di Canicattì sono state, nel 2008, di oltre 5.000 unità, nel 2009 hanno superato quota 6.000, nel 2010 oltre 7.000 e nel 2011 più di 8.000.
Dentro i numeri c’è una grande squadra diretta dal dottore Antonino Savarino (dirigente Medico Responsabile), con il dottore Tommaso Pizzo (dirigente Medico), la dottoressa Oriana Maiorana (dirigente Medico), la dottoressa Enza Fabiano (specialista ambulatoriale). E con il personale sanitario ad iniziare dall’infermiere professionale Vincenzo Corbo Femminino, dalla sua collega Anna Ricotta, da Calogero Avarello, da Rita Omodei, da Antonio Matina.
Uomini e donne, con tanta umanità, del reparto di oncologia che ha come obiettivo, dal 07.04.2008, “L’assistenza al paziente oncologico – a parlare è il dottore Savarino – prevedendo la centralità del paziente, inteso nella sua complessità fisica, psichica e sociale; la utilizzazione di tutti gli strumenti diagnostici e assistenziali più idonei per la completezza dell’atto diagnostico-terapeutico, l’umanizzazione, l’accelerazione delle cure e delle analisi preventive; la riduzione delle liste di attesa.
E’ un nostro impegno prevalente ridurre la migrazione sanitaria, così come lo è la somministrazione di terapie innovative. Ricerchiamo la collaborazione con le altre U.O. dell’Ospedale e con il territorio e la contrazione dei costi”.
Al di là dei numeri, il reparto ha incassato la fiducia dei pazienti che è figlia, oltre della professionalità del personale, della generosa umanità e accoglienza dei medici e degli infermieri, non sempre presente nelle strutture oltre lo Stretto.
Fiducia che si stabilisce nella prima visita medica, quando fondamentale è il rapporto umano nel dare tutte le informazioni riguardanti il programma di diagnosi e la cura.
Nasce in questo preciso momento la speranza che dal tumore si può guarire.
6 commenti
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non solo medici ma ” SANTI SUBITO “
Se il Dr. Antonino Savarino,come tutte le eccellenze del nostro territorio, si trovasse ad operare in una struttura del centro-nord Italia, sicuramente, sarebbe riconosciuto come punto di riferimento nazionale.
La sua alta e qualificata professionalità merita,assieme al suo Staf, un doveroso, pubblico riconoscimento !!!
ci sono casi in cui non si è bravi medici e basta ! Questi sono ” SANTI SUBITO “
Se il Dr. Antonino Savarino,come tutte le eccellenze del nostro territorio, si trovasse ad operare in una struttura del centro-nord Italia, sicuramente, sarebbe riconosciuto come punto di riferimento nazionale.
La sua alta e qualificata professionalità merita,assieme al suo Staff, un doveroso, pubblico riconoscimento !!!