"Nessun problema, nessun contrasto con il Pd". Eugenio D'Orsi spazza via ogni possibile, strumentale, polemica. La stronca sul nascere. "Le dimissioni dell'assessore Piero Giglione sono frutto, come lui stesso ha annunciato, di valutazioni personali – spiega il presidente della Provincia regionale di Agrigento – se n'è andato per ragioni legate alla sua professione. Io lo ringrazio per il lavoro svolto e resto in attesa che la componente Capodicasa mi indichi il nome del sostituto".
E intanto nella giunta manca all'appello il Fli dopo l'uscita del cattolicese Amato. "Luigi Gentile – afferma D'Orsi – non mi ha ancora consegnato il nome. Non dipende da me".
E inevitabile comunque che le scelte, in qualche modo, siano legate, in questo sprint finale di legislatura, ai possibili scenari in vista delle elezioni Provinciali, la cui scandeza naturale è fissata per maggio.
"Ancora nulla di ufficiale sulla data, anche se credo che sia opportuno – spiega D'Orsi – votare tra qualche mese piuttosto che rinviare l'appuntamento al prossimo anno".
L'ipotesi dello slittamento è in piedi alla luce della riforma sulle Provincie varata dal governo Monti che entrerà in vigore tra un anno. La palla passà così al governo Crocetta, ma l'intenzione sarebbe quella di non intervenire tempestivamente. Ma se così fosse, la Provincia verrebbe commissariata, affiadandola allo stesso presidente in carica.
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