“Mi scriveva che mi avrebbe fatto uscire dal carcere. Anche se per un solo giorno c’è riuscito. Credo di dovergli almeno quest’ultimo ringraziamento, questo dono”. Con il pianto rotto in gola, Totò Cuffaro, appena fuori dal cimitero, ha voluto esprimere il suo profondo sentimento di gratitudine al papà Raffaele che non c’è più.
L’ex governatore della Sicilia in mattina ha partecipato alla tumulazione della salma, da qualche giorno ferma all’ingresso della Cappella di famiglia, proprio in attesa del suo arrivo. Un permesso speciale di 24 ore gli ha consentito di muoversi liberamente, senza al seguito agenti di custodia. Di vivere questo momento di intimo dolore assieme all’anziana madre, la moglie, i figli e i fratelli Silvio e Peppe. Totò Cuffaro, arrivato a Raffadali nel pomeriggio di ieri, ha potuto stringersi attorno alle persone più care.
Nella tarda mattinata di oggi poi tappa al camposanto. In silenzio ha seguito, assieme ai familiari e agli amici, le operazioni di sepoltura. Prima di andare via, ha recitato, con il coinvolgimento di tutti i presenti, la preghiera del Padre Nostro. Quindi segno della croce e il corteo si è allontanato. Ancora una volta, Cuffaro ha voluto ringraziare l’autorità giudiziaria che gli ha dato la possibilità di dare l’ultimo saluto al padre. Ai funerali si era ritagliato la presenza attraverso una toccante lettera. Elogi che ha sintetizzato anche oggi: “Mio padre era una persona che meritava di gran lunga rispetto e affetto. Noi siamo l’esternazione di quello che è stato lui”.
Cuffaro, prima di tornare a casa, sollecitato dai cronisti, ha ribadito il suo pieno rispetto della sentenza con cui è stato condannato a 7 anni di reclusione per favoreggiamento aggravato di Cosa nostra. “Espierò la pena fino all’ultimo giorno”. Qualche rammarico? “Un solo rammarico – ha aggiunto – avere dedicato poco tempo alla famiglia e ai miei genitori”. La vita alla lunga restituisce tutto" – ha osservato ancora, raccontando un episodio. “Io nella vita ho sempre sostenuto la Caritas, ora dell’azione della Caritas ne sono un beneficiario: in carcere ricevo prodotti. Un esempio, il panettone”. Fine della libertà. In serata Totò Cuffaro è tornato Roma, a Rebibbia.
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Le mie più sentite e sincere condoglianze.