Era stato designato assessore. Destinato a diventare ammnistratore comunale di Palazzo dei Giganti. A fianco di Marco Zambuto, a sostegno del sindaco rieletto. Ma Vittorio Messina è rimasto al suo posto e oggi dal suo punto di osservazione privilegiato, presidente della Camera di Commercio di Agrigento, si fa sentire e manifesta tutta la sua preoccupazione.
“Poichè il sindaco – osserva – ha comunicato di rinunciare alla candidatura al parlamento per amore della sua città è questo il momento per dare un senso a questa scelta perchè Agrigento è ormai giunta allo stremo. E non mi limito a parlare solo dei settori produttivi, che ho l'onore e l'onere di rappresentare, ma anche dei servizi al cittadino, quelli pagati con i soldi di ognuno di noi e che oggi, nonostante tasse altissime, sono ridotti ai minimi termini per non dire praticamente inesistenti.
Ciò che è mancato e manca alla città è la capacità di programmare e realizzare – tuona Messina – più volte il sindaco ha accusato l’intera classe politica agrigentina di aver abbandonato la città imputando a chiunque colpe e responsabilità, tranne che a se stesso e alla sua amministrazione.
Negli ultimi tre anni, ad Agrigento, hanno chiuso diversi esercizi commerciali e numerose imprese in settori come i servizi e l’edilizia. Giornalmente registriamo una forte preoccupazione per l’attuale crisi finanziaria e per l’aumento indiscriminato di imposte e tributi a livello locale che sta generando un crollo dei consumi e di conseguenza degli stessi fatturati che sono ai minimi storici. Questo stato di cose esige una presa di posizione coerente ed efficace da parte di tutti, nessuno escluso.
Comprendiamo le esigenze di un Comune finanziariamente disastrato come quello di Agrigento ma aumentare indiscriminatamente i tributi significa aumentare un disagio che sta portando alla chiusura di centinaia di imprese con ripercussioni importanti anche nell’ambito dell’occupazione dipendente. Forse il Comune invece di aumentare IMU e quant’altro con molta facilità farebbe bene a tagliare quelle spese futili che nella pratica si tengono in virtù dei tributi versati con fatica dai nostri imprenditori".
"Per comprendere fino in fondo la gravità della situazione degli ultimi anni è sufficiente un clamoroso esempio – spiega Vittorio Messina – benché approvato ormai da molti anni, il Piano Regolatore della città è ancora bloccato perchè mancante delle prescrizioni esecutive. Quello che poteva essere un volano per le politiche di sviluppo e per il rilancio dell’occupazione, resta insabbiato per anni nelle pieghe della burocrazia prima e dell'insipienza politica poi, provocando la chiusura delle imprese, il licenziamento degli operai e gravi disagi a tutto l’indotto che deriva dal settore edile. Mi auguro che l’anno appena iniziato dia nuovo respiro all’economia della città attraverso la più volte declamata apertura di cantieri di opere pubbliche, auspicando, pertanto, che il 2013 possa essere l’anno del passaggio definitivo dalle parole ai fatti".
"Il mondo imprenditoriale ha urgente bisogno di segnali concreti da parte dell’amministrazione comunale, ha bisogno di attenzione, ha bisogno di avere interlocutori seri, credibili e responsabili con cui confrontarsi. Che sia quindi una nuova stagione, nella quale ciascuno si assuma doverosamente le proprie esclusive responsabilità, una stagione che possa far rinascere negli agrigentini quella speranza calpestata dalla disattenzione e dal pressapochismo di chi avrebbe dovuto prendersi cura del bene comune” – conclude il presidente della Camera di Commercio di Agrigento.