"Più volte, l’onesto e vigoroso impegno a favore della collettività ha come prezzo la calunnia, le intimidazioni, la violenza mafiosa, fino allo scoraggiamento finale di chi lo gestisce e lo vive, fino a ribaltare il senso di un impegno di una vita.
In una terra come la nostra, non è difficile “eliminare” una persona scomoda. Si può fare con accenni di accuse, con piccole intimidazioni, con elaborazioni calunniose. Un uomo fuori dagli schemi, è un’uomo da “fermare” a tutti costi.
Ed a proposito di “fermare” a tutti i costi,mi sovviene Giancarlo Caselli. Nel 2005,si vociferava la sua possibile nomina a procuratore nazionale antimafia, ma un emendamento a firma dal senatore Luigi Bobbio (3°Governo Berlusconi) alla legge delega di riforma dell'ordinamento giudiziario, blocca la nomina di Caselli per superamento del limite di età. Il decreto contra-personam che ha estromesso dal concorso un magistrato “colpevole” di aver chiesto di prendere il posto di Falcone e Borsellino dopo le stragi del 1992, di aver lottato contro la mafia. http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legge:1991-11-20;367. La Corte Costituzionale, successivamente alla nomina di Piero Grasso quale nuovo Procuratore Nazionale Antimafia, dichiarò illegittimo il provvedimento che aveva escluso il giudice Giancarlo Caselli dal concorso. E pensare che Giancarlo Caselli,dal 1993 fino al 1999 è stato Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Palermo ottenendo importantissimi risultati nella lotta alla mafia come l'arresto di boss del calibro di: Leoluca Bagarella, Gaspare Spatuzza , Giovanni Brusca.
A distanza di 7 anni, sarebbe giusto e soprattutto necessario, vista la carriera e le capacità unanimemente riconosciute a Giancarlo Caselli, che quel posto venga oggi assegnato, o meglio, ridato a lui.