Si inaugura dopodomani, 10 gennaio, nel capoluogo siciliano un importantissimo evento culturale. Nata dall’idea del critico d’arte ed editore Sandro Serradifalco, la 1^ Biennale internazionale d’Arte di Palermo, curata anche da Paolo Levi, si pone come occasione di sviluppo e valorizzazione della città siciliana che mira a divenire canale primario dell’arte internazionale.
Ad accogliere le 814 opere provenienti da 50 nazioni, tra le quali anche Stati Uniti, Canada, Giappone,Iran e altri paesi africani, saranno quattro famose location, già note per la loro bellezza ed il prestigio: la Sala Rossa del Teatro Politeama, il Loggiato San Bartolomeo, Villa Malfitano Whitaker e il Museo Civico d’Arte Moderna e Contemporanea “Giuseppe Sciortino” di Monreale, costituiranno le tappe di un viaggio dedicato all’arte ed alla bellezza nella molteplicità delle diverse aree tematiche dedicate a paesaggio, figura, scultura, acquerello ed informale.
Appuntamento imperdibile per gli appassionati dell’arte e gli esperti del settore, ci si augura che possa essere ulteriore occasione di sviluppo e valorizzazione di una città dalle molte potenzialità ma dalle altrettanto numerose esitazioni.Oltre 3000 le richieste di partecipazione pervenute da tutto il mondo, vagliate dal comitato scientifico presieduto da Paolo Levi, impegnato, già a partire dalla scorsa primavera, nell’esame delle oltre 18mila immagini di opere d’arte inviate dagli artisti (sei per ciascun aspirante).La 1^ Biennale internazionale di Palermo intende mostrare e dimostrare “uno spaccato significativo della creatività attuale” in un continuo con la tradizione. In tempi di tagli alla cultura, la Biennale di Palermo appare come un fiore nel deserto.
Purtroppo le sempre più scarse risorse pubbliche hanno fatto si che il progetto della Biennale anche godendo del patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività culturali, della Provincia di Palermo, della Regione Siciliana (assessorato regionale ai Beni culturali) e della Provincia di Palermo, è stato costretto a ricorrere a forme di autofinanziamento; infatti ogni artista presente all’evento ha contribuito economicamente alla sua realizzazione attraverso il pagamento delle spese di trasporto delle proprie opere e parte dei costi di allestimento. Tra gli artisti in mostra ci saranno Carlo Balljana, Anna Castoro, Dino Cunsolo, Clelia Cortemiglia, Paolo Crimi, , Gianfranco Giorni, Concetto Guzzetta, Cesare Inzerillo, Monica Maffei, Domenico Militello, Vincenzo Musardo, Ciro Palumbo, Franco Politano, Alfio Presotto, Antonio Sciacca, Croce Taravella, Antonio Sgarbossa, Rodolfo Tonin, e degli esponeni del Movimento degli Arcani: Maria Cristina Conti, Angelo Di Tommaso, Silvano D’Orsi, Roberto Guadalupi, Stefano Puleo.Il grande evento d’arte conta di essere un potente catalizzatore per tutti gli amanti dell’arte e del bello che come si auspica possano venire nel capoluogo siciliano non solo dalla Sicilia ma da altre città d’Italia.
Palermo è una delle città più conosciute ed artisticamente apprezzata e merita quindi di essere riconosciuta come tale anche a livello internazionale non solo per le sue bellezze artistiche ma anche per lo spessore delle iniziative che in essa prendono forme. La strada da percorrere è ancora lunga, senza dubbio la Biennale contribuirà ad accendere i riflettori su Palermo. Fino al 3 febbraio sarà possibile ammirare le opere esposte nei luoghi dell’espoisizione che verranno inaugurate tutte, con orari diversi, nella giornata del 10 gennaio e precisamente alle 16 al Loggiato San Bartolomeo; alle 18 a Villa Malfitano Whitaker. Alle 20.00 si svològerà al Teatro Politeama la cerimonia di presentazione della Biennale di Palermo, alla quale prenderanno parte le autorità politiche Vittorio Sgarbi. Il 12 gennaio sarà inaugurata a Monreale, la mostra dedicata alle rappresentanze estere e alla multimedialità artistica, presso il Museo civico “Giuseppe Sciortino”.
“Il grande desiderio degli organizzatori – dichiara Serradifalco – è quello di far sì che a Palermo, fino al 3 febbraio, l’arte diventi alla portata di tutti. Un obiettivo non certo semplice da raggiungere, oggi più che mai. Per realizzarlo davvero ci manca la giusta preparazione. I giovani italiani ad esempio, non dispongono degli strumenti adatti a comprendere l’arte, non soltanto quella contemporanea ma anche quella degli ultimi 150 anni. A scuola la storia dell’arte viene considerata disciplina secondaria. Eppure viviamo nel Paese con il più grande patrimonio artistico e culturale del mondo. Si improvvisa anche nel mercato dell’arte, e spesso artisti davvero validi faticano a trovare un proprio spazio”.
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Maresa Picasso Architetto liked this on Facebook.