“Riteniamo intollerabile la decisione da parte dell’Asp di Agrigento di affidare a dei privati la cura a domicilio dei malati. I risultati della privatizzazione dei servizi pubblici sono sotto gli occhi di tutti”. A sollevare il caso è la Cgil-Funzione Pubblica. “E incomprensibile, antieconomica la scelta dei vertici dell’Azienda – spiega il segretario provinciale del sindacato di categoria, Alfonso Buscemi – di fermare al prossimo primo marzo la gestione in House per poi esternalizzare l’importante servizio. Si tratta di una iniziativa davvero fuori luogo, che va a tradire l'anima della legge "5" fortemente voluta dall'allora Assessore alla Salute Massimo Russo. In buona sostanza verrà meno anche lo slogan "l'Asp al letto del malato" il cui obiettivo era rafforzare la medicina del territorio e sgravare gli ospedali con i suoi i costi elevati per ogni giorno di degenza, giustificata con la solita motivazione che mancherebbero le risorse economiche. Ma evidentemente qualcuno si è già dimenticato. Otto milioni di euro costituiscono certamente un’importante risorsa da investire sul nostro territorio, che, adeguatamente gestita, può aumentare e garantire il numero dei pazienti da assistere. Riteniamo allora scellerato il progetto, nei confronti del quale la nostra battaglia sindacale sarà decisa e determinata. Porteremo la vicenda all'attenzione dell'opinione pubblica e della politica perché convinti che la salute sia un bene comune così straordinario che non può finire nelle mani di chi agisce soltanto in nome del profitto. Con l’affidamento ai privati del servizio, temiamo infatti che a fronte di costi più elevati ci sia una qualità professionale meno garantita. Con la carenza di infermieri non è da escludere che vengano reclutate unità provenienti dall’estero, sulle cui competenze nutriamo dei dubbi” – conclude Alfonso Buscemi.