L’8 gennaio di venti anni fa veniva ucciso dalla mafia, nella sua città, a Barcellona Pozzo di Gotto (Me), Beppe Alfano, giornalista de “La Sicilia.
Tre proiettili lo colpirono mentre era a bordo della sua autovettura in via Marconi. Il lungo processo, che ancora non é giunto al termine, non ha svelato i nomi dei mandanti, giungendo alla sola condanna di un boss locale.
Si sono svolte in questi giorni, a Barcellona, per ricordare il giornalista una serie di incontri e workshop organizzati da diverse associazioni antimafia e dai familiari di Alfano, con in testa la figlia Sonia, presidente della Commissione antimafia dell’Unione europea e la partecipazione delle massime autorità in tema di contrasto alle mafie ed alla criminalità organizzata rappresentate da magistrati antimafia e forze della polizia di diversi paesi tra cui Fbi, Dea, Bka, Interpol, Europol, Dia e Scico .
Le manifestazioni si sono aperte con la lettura di un messaggio del Presidente del Parlamento Europeo, Martin Schulz, il quale ricordando il giornalista ucciso, ha voluto sottolineare come sia divenuto obiettivo primario della importante istituzione europea il contrasto alla mafia ritenendo la stessa “una delle principali minacce che pesano sulla sicurezza all'interno delle frontiere dell'Unione Europea e sulla libertà' dei suoi cittadini”, ed in tal senso il Parlamento Europea si sta impegnando affinché “le autorità' giudiziarie ed investigative si vedano conferire piu' poteri e strumenti per lottare contro questa minaccia”.
Particolare rilevanza ha assunto il grido d’aiuto lanciato dalla giovane sindaco del centro messinese, Maria Teresa Collica, in relazione agli ultimi fatti di sangue che hanno interessato la città ripiombata in piena emergenza criminalità: due omicidi nel giro di un mese fanno temere l’inizio di una nuova e violenta faida di mafia. “Siamo allo sfascio – ha primo cittadino di Barcellona – non c’è futuro, servono i fatti. Non è più tempo di belle parole, servono urgentemente i fatti”.
Sulla stessa scia si è posto l’intervento di Sonia Alfano, presidente della Commissione Antimafia europea, e figlia del giornalista. “Barcellona Pozzo di Gotto è interessata da una serie di omicidi – ha sottolineato la figlia del giornalista ed europarlamentare – che rende concreto lo scenario di una nuova sanguinosa faida. E’ la prima volta che la Sicilia vede riunite tutte insieme le più importanti autorità internazionali che combattono ogni giorno contro la criminalità organizzata. La loro presenza qui, adesso, è di grande conforto per la città dove temiamo una nuova guerra di mafia”.
Nicola Gratteri, procuratore aggiunto della Dda di Reggio Calabria, condividendo le parole del sindaco di Barcellona ha posto l’accento sulle lacune mostrate dalla legislazione vigente e definendo “schizofrenia normativa” le leggi che regolano la lotta alle mafie in Europa .“In Europa – ha spiegato Gratteri – circolano tonnellate di cocaina, ma non è possibile il sequestro e nemmeno il ritardato arresto. Siamo ancora all’abc, da questo punto di vista. Se è vero che la ricchezza delle mafie proviene dalla droga, di cosa stiamo parlando se non possiamo fare sequestri in questi Paesi, dove non è ancora possibile nemmeno intercettare un blackberry?”.
Il procuratore generale della Corte d’Appello di Caltanissetta, Roberto Scarpinato, ha sottolineato come ancora, in tema di contrasto e di lotta alle mafie, la mentalità e gli approcci al problema incontrino pesanti ostacoli in campo normativo: “Le resistenze politiche e culturali sono fortissime. Serve la figura del procuratore europeo, che abbia potere investigativo. Altrimenti non abbiamo dove andare. Bisogna introdurre in Europa i reati di mafia. E’ stato un passo molto importante la costituzione della Commissione antimafia europea, ma bisogna creare le premesse per costruire un diritto penale europeo, che sarebbe solo uno dei passi per una finale strategia che metta al sicuro il futuro del mondo”.
Le manifestazioni si concluderanno oggi con la giornata dedicata alla memoria alla quale parteciperanno i familiari delle vittime di mafia, tra cui Rita Borsellino, testimoni di giustizia, esponenti della società civile e istituzioni, come don Luigi Ciotti e Roberto Saviano e centinaia di studenti provenienti da tutta la Sicilia.
Nel pomeriggio, avrà luogo presso i duomo di Santa Maria Assunta una messa in suffragio e l’intitolazione a Beppe Alfano della piazza antistante la casa del giornalista
Al termine della giornata un convegno specifico sull’ omicidio del giornalista e sul percorso ventennale di indagini che ancora non hanno fatto piena luce sui fatti, al quale parteciperanno, il presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, e il giornalista del “Fatto Quotidiano”, Marco Travaglio.