Le dimissioni di Piero Giglione certamente spontanee, personali, legate ad impegni professionali, potrebbero rappresentare, indirettamente, una linea di demarcazione: la presa di distanze del partito democratico dall’Amministrazione D’Orsi. E tutto questo a pochi mesi dalle possibili elezioni Provinciali. Il presidente della Provincia non più tardi di qualche giorno fa aveva detto: “aspetto le indicazioni di Capodicasa per sostituire Giglione”. Arriveranno? (foto comunicalo.it)
“In questo momento la vicenda è congelata – spiega il presidente provinciale del Pd di Agrigento, Emilio Messana – perché siamo tutti impegnati nella definizione delle liste in vista del rinnovo di Camera e Senato. Ovviamente più avanti ce ne occuperemo, faremo le valutazioni per capire quale sarà la posizione da assumere per il bene del territorio e ovviamente del nostro partito”.
Il riferimento, anche se non espresso chiaramente, è allo scenario che, da qui a qualche giorno, si delineerà in tema di alleanze. Il Pds-Mpa, l’area politica di D’Orsi, come si muoverà, in quale direzione andrà? Vedremo le dinamiche che si innescheranno.
Le priorità in casa Pd in questa fase, come evidenziato da Messana, sono altre. Capodicasa e Panepinto, cioè le due componenti più vive del partito, dopo l’uscita di scena di Benedetto Adragna, sono in queste ore alle prese con riunioni, incontri per capire se il “tassello Agrigento” si tingerà di azzurro o avrà anche tinte rosa nel mosaico regionale da collocare nei due rami del Parlamento: Camera e Senato. Sicuramente, e su questo sembrano non esserci dubbi, saranno due i posti riservati, quelli che daranno il lasciare passare per Palazzo Madama e Montecitorio. Secondo fonti bene informate si parla di un posto numero 2 e di un posto numero 7. Il nodo è semmai capire chi sarà il secondo agrigentino a staccare il biglietto.
Il primo è ipotecato. L’ex vice ministro dorme sonni tranquilli: è stato incoronato dalle Primarie. Sulla seconda poltrona, due le ipotesi. Se sarà privilegiato l’ordine dei voti, la scelta cadrà sul giovane Tonino Moscatt. Il favarese, sponsorizzato dal deputato all’Ars Giovanni Panepinto, si è infatti piazzato alle spalle di Capodicasa. Se sarà privilegiata la regola della parità di genere, allora il secondo parlamentare sarà Maria Iacono, ex sindaco di Caltabellotta, risultata la prima eletta lo scorso 30 dicembre nel confronto con le altre donne del partito. E lei fa parte della componente Capodicasa. Ce la farà allora a trascinarla con sé, nella Capitale, l’ex presidente della Regione?
“La matassa sarà sbrogliata dalla direzione nazionale del partito – afferma Emilio Messana – dipende anche dalle offerte che arriveranno dalle altre province siciliane. La soglia minima per la quota rosa è del 33%”.