Ore frenetiche, febbrili. Partiti agrigentini al lavoro in vista della scadenza del 21 gennaio, giorno in cui si dovranno presentare ufficialmente le liste per Camera e Senato: le prime sono interprovinciali (Sicilia Orientale e Sicilia Occidentale), la seconde collegio regionale unico. Domani scade il termine per la presentazione dei simboli.
In casa Pd giochi ormai fatti. Le carte per la definizione della lista per la Camera sono state praticamente scoperte: Angelo Capodicasa, in terza posizione, Tonino Moscatt in decima posizione e Maria Iacono un gradino sotto. Poi troviamo al 14esimo posto Daniele Camilleri, cinque posti più indietro Angela Galvano. E infine al 23esimo posto Sabrina Mangione. Casella vuota per il Senato.
Udc di Casini. Marco Zambuto si era già messo da parte. Ma in corsa, in una posizione di prestigio, ci sarà comunque un amministratore di Palazzo dei Giganti. La scelta sembra essere caduta sull’assessore Nino Amato. Ad indicare il medico il gruppo consiliare dello scudocrociato al termine della riunione di ieri sera. Per lui un posto di rilievo allora, ma non in primissima fila, come forse sarebbe stato per il sindaco di Agrigento. Per Nino Amato si parla della quarta posizione nella lista per la Camera della Sicilia Occidentale. Dunque Montecitorio resta lontano per l’Udc agrigentino.
Popolo della Libertà. Nel PdL di Angelino Alfano, indicato dal Cavaliere come possibile premier in caso di successo, regna ancora parecchia incertezza. Il deputato uscente, il saccense Giuseppe Marinello, rivendica un posto di primo piano. Spinge per approdare nella Capitale anche il favarese Nino Bosco, appena uscito sconfitto in occasione delle elezioni all’Ars, dove per quattro anni è stato inquilino. E poi c’è Riccardo Gallo, consigliere provinciale, fondatore del movimento Patto per il Territorio. Con lui c’è un patto siglato alla vigilia delle Regionali. E nell’orbita Popolo della Libertà gravita l’uscente Pippo Scalia con Fare Italia. Nelle ultime ore, liberatosi il posto lasciato da Michele Cimino, l’aragonese, ex An, starebbe lavorando per stringere un accordo con Grande Sud di Gianfranco Miccichè. Non è escluso allora che Scalia potrebbe trovare una collocazione tra gli arancioni. Resta in piedi anche l’ipotesi del Mir, movimento creato dal finanziere Giampiero Samorì che conduce sempre a Berlusconi.
Pid-Cantiere Popolare. Quasi chiusa l'intesa per o trovare ospitalità nelle liste del Pdl. Si parla di un paio di esponenti: uno di questi sarebbe l’uscente Giuseppe Ruvolo. Al Senato si va verso lista autonoma.
Futuro e Libertà. Luigi Gentile, rimasto fuori da Sala d’Ercole, potrebbe essere candidato al Senato nella lista unica del professore Monti, nella quale è data per scontata la presenza in posizione eleggibile dell’uscente Benedetto Ardagna, fresco di rottura con il Pd.
Pds- Mpa. Ore decisive per chiudere l’accordo con il PdL. Anche Roberto Di Mauro, capogruppo All’Ars, oggi è volato a Roma per verificare la praticabilità del progetto che ha già ricevuto la benedizione di Raffaele Lombardo.
3 commenti
Io adesso dici..tutti sti politici..come pretendini di avere il voto dei cittadini ke nn aiutano e nn danno il lavoro???come si permettono di fare promesse ke poi nn vengono mantenute?? Mha
Dico*
Sempre le stesse e vecchie facce!!!… è veramente nauseante!!!