Gianfranco Miccichè, Raffaele Lombardo, Silvio Berlusconi hanno fatto un giro largo, rotte diverse: si sono pure scontrati. Ma alla fine del giro, durato quattro anni, eccoli nuovamente assieme. Tutti a bordo della stessa imbarcazione.
Un ritorno al passato per guardare al futuro. Un futuro prossimo, dietro l’angolo: bussano alla porta le elezioni Politiche.
L’Mpa- Pds, il partito dell’ex presidente della Regione, ha sancito l’accordo con il PdL: marceranno assieme. Un amore ritrovato allora dopo tanti veleni, tante lacerazioni. Ripercussioni che hanno interrotto anche rapporti consolidati negli enti locali. Come alla Provincia regionale di Agrigento, dove la coalizione, uscita vincitrice alle elezioni, è stata prontamente smembrata: PdL messo alla porta.
“Non commetterò lo stesso errore – assicura il presidente della Provincia – io andrò avanti con i miei attuali alleati che sono Pd e Api. Tutto il resto non mi interessa”.
E c’è anche la presa di posizione del capogruppo del popolo della libertà, Ivan Paci. “Restiamo critici rispetto all’amministrazione D'Orsi. Non cambiamo certamente idea e atteggiamento. Ma la politica ha le sue regole e francamente oggi, tenuto conto anche dell’evoluzione delle cose, che i vertici di Mpa e PdL abbiano deciso di allearsi per le Politiche non mi imbarazza. I numeri e i voti hanno una grande rilevanza” – ammette Paci.
E alla Provincia non c’è più il gruppo consiliare di Grande Sud, dopo la scelta di Miccichè di tornare con Berlusconi. Michele Cimino & company hanno deciso di staccarsi. “Non c’era alternativa – evidenzia Orazio Guarraci, consigliere provinciale – non potevamo seguire il progetto nostro ormai ex leader. Un progetto incomprensibile, da suicidio politico. Noi siamo per la difesa degli interessi della Sicilia, incompatibile con la linea del PdL e della Lega. Ci spostiamo verso il centro moderato di Bruno Tabacci e verso il presidente Crocetta”- conclude Guarraci.