Una bomba sociale pronta ad esplodere. Ad innescarla il presidente della Provincia regionale di Agrigento. Una iniziativa allora forte, traumatica, devastante quella decisa da Eugenio D'Orsi: destinata a colpire gli incolpevoli precari in servizio nell’ente. Licenziamento è la parola d’ordine. Ma perché questa deflagrazione? Questa scelta così nettà?
“E’ una risposta– spiega il capo dell’amministrazione provinciale – per provocare il governo nazionale. Da tempo chiediamo, invochiamo – aggiunge – una deroga al patto di stabilità, che è una vera propria ingessatura che non ci consente movimenti. Noi abbiamo i sodi, ambiamo le risorse disponibili, frutto di una politica virtuosa della mia amministrazione, per potere stabilizzare questi lavoratori, questi padri e madre di famiglia. E da Roma cosa fanno? Nulla. Non arriva alcun segnale. La nostra richiesta viene sonoramente ignorata. Non è possibile stare con le mani in mano. E i nostri parlamentari nella Capitale che ruolo hanno? Solo impegni, promesse, parole e poi tutto cade nel vuoto, nel silenzio – tuona Eugenio D'Orsi – da qui quindi la mia ferma volontà di dare uno scossone a questa stagnante situazione, di richiamare l’attenzione delle Istituzioni dello Stato e delle parti sociali verso un problema che va affrontato e risolto con i fatti. Noi vogliamo stabilizzare i precari” – assicura D'Orsi.
Intanto però i precari rischiano di ritrovarsi fuori. Eugenio D’Orsi ha già dato mandato al dirigente delle Risorse Umane di preparare tutta la documentazione necessaria per procedere al licenziamento dei lavoratori. “Per mercoledì – conclude il presidente della Provincia – convocherò i sindacati per annunciare questo mio provvedimento”.