Non si placa la polemica sui tagli alle prese idriche operati da Girgenti acque.
Si aspetta la seduta del Consiglio comunale straordinario e aperto per chiarire alcuni importanti e inquietanti aspetti della vicenda.
Intanto, siamo andati anche noi a trovare i dirigenti di Girgenti acque, che, pur ribadendo la necessità dell’azienda di fare cassa, hanno offerto la massima disponibilità nel rendere più agevole possibile il pagamento delle bollette arretrate.
Girgenti acque è disponibile a rateizzare gli importi, anticipando non più rigorosamente il 30 per cento dell’importo e concedendo un numero di rate mensili dal singolo importo non inferiore a 100 euro. Per i casi limite, l’azienda garantirà il servizio, pur permanendo la situazione di morosità. Per la pianificazione del debito è necessario recarsi presso gli uffici della Zona industriale.
L’Azienda fa il suo mestiere e insegue il profitto. Diverso è il mestiere della politica e il suo obiettivo.
In altre parole, chi non paga è per Girgenti acque un moroso. Per la politica chi non paga è un cittadino che ha il diritto sacrosanto di avere l’acqua.
A Favara, con i tagli alle prese idriche è stato consumato un atto di assoluta violenza sui cittadini.
Nessuno conosce il numero dei tagli effettuati. Girgenti acque, sicuramente, tra qualche giorno fornirà il dato, mentre gli effetti già si vedono e sono da Terzo mondo. C’è il mutuo soccorso tra chi ha attivo il servizio e chi non ce l’ha più, sono tornati i bidoni, secchi e altri attrezzi.
Questo accade quando la crisi economica sta soffocando la stragrande maggioranza delle famiglie.
Non vale per tutti, ma si sta negando l’acqua ai poveri. E questo è fatto gravissimo.
Privo del contatore, l’utente povero non ha avuto neppure la possibilità di risparmiare e gli si sta chiedendo di pagare lo stesso importo pagato del gestore di un bar o di un autolavaggio ché a Favara il pagamento è forfettario ed è uguale per tutti.
Adesso, considerato il numero di 4.000 morosi e la solerte attività “del taglio” di Girgenti acque, saranno almeno un migliaio le utenze bloccate. Un migliaio di abitazioni senza le condizioni igienico sanitarie per avere l’abitabilità.
Una casa che non ha l’abitabilità deve essere abbandona il prima possibile. E del rischio igiene pubblica il responsabile è il sindaco.
Non c’è nessun segnale di esistenza in vita da parte delle associazioni di consumatori e dei sindacati, c’è una forte presa di posizione da parte dei consiglieri comunali.
Attenzione, non si tratta di opposizione. Il sindaco può vederla come vuole, intravedendo pure nella stampa i suoi avversari, ma si tratta di ricerca di legalità in questo territorio che ne ha vista così poca da potere affermare di non conoscerla.
I consiglieri comunali del Fli, di Cantiere popolare, del Pdl, l’indipendente Bennardo, il presidente del Consiglio comunale, Leonardo Pitruzzella, chiedono in nome della città di conoscere fino a che punto sia lecito e legittimo interrompere il servizio idrico a chi non paga e a chi non può pagare.
E’ giusto parlare del particolare argomento, della privatizzazione, del referendum e del riordino del servizio idrico in Sicilia.
O bisogna starsene zitti per rispettare chi o che cosa? Per rispettare Girgenti acque, che ci ha fatto qualche cortesia?
A proposito si parla insistentemente di “cortesie”, ma a Favara o ad Agrigento figuriamoci se la politica è capace di scendere a queste misere bassezze.
Da noi è davvero impensabile che un amministratore si riduca a mendicare un posto di lavoro sia pure per il figlio, un nipote o un parente del parente.