Circa dieci giorni fa sul nostro giornale avevamo sottoposto all’attenzione dei nostri lettori un articolo pieno di speranza sullo sbocco di alcuni finanziamenti programmati sulla base di specifici avvisi pubblici sul settore della formazione professionale. Un settore pieno di criticità ma allo stesso tempo ricco di opportunità per i giovani desiderosi di formarsi.
Spesso l’attenzione è stata rivolta verso quei lavoratori in serie difficoltà che non percepiscono per mesi le loro spettanze e che viaggiano verso la mobilità e le casse integrazioni. Nessuno riesce con chiarezza a spiegarci come mai da un lato vi sono tanti padri e mamme di famiglie che rischiano o hanno perso il lavoro e dall’altro lato si registrano l’incapacità a utilizzare i fondi comunitari e nazionali messi a disposizione della Sicilia.
Ultimo in ordine di blocco e contestuale revoca il famoso bando per la formazione degli Operatori Socio Sanitari, messo a bando dalla regione per tramite il c.d. Avviso nr. 18 che metteva a disposizione: 40.000.000,00 €. E dire che i due assessorati regionali alla Salute e alla Formazione hanno impiegato anni per trovare un accordo sulla gestione della programmazione, gestione e direttiva di questi corsi. Tanti enti di formazioni sono stati obbligati a lunghe procedure di accreditamento verso il sistema ECM, affrontando esosi costi non solo per la progettazione ma anche per l’ottenimento dell’iscrizione nell’apposito albo.
Di tutto questo, come ormai d’abitudine, si preferisce adottare la tecnica semplicistica di annullare i bandi piuttosto che selezionare progetti di qualità nell’ottica di una nuova offerta formativa più incisiva e consona al mercato del lavoro.
Ora in un momento di difficolta e crisi economico sociale, un corso di formazione per OSS che risulta abbastanza spendibile nel mercato del lavoro, considerato l’elevato tasso di disoccupazione che regna in Sicilia, ci chiediamo come è mai sia possibile non consentire la qualificazione di giovani che potrebbero immediatamente collocarsi sul settore ospedaliero.
Revocare le gare avviate con appositi procedimenti amministrativi (vedi gli avvisi 7, 8, 12), per caso, si chiama rivoluzione?.
Scommettiamo che i prossimi bandi a “morire” saranno gli avvisi 7 (gente di mare) e l’avviso 9 (piani formativi aziendali)?
Siamo certi che la rivoluzione sta per iniziare?
1 commento
L’iscrizione all’albo regionale ecm costa 2.000 euro, 2.500 a quello nazionale. Aggiungiamo anche il costo del sistema di qualita’ . Sono 1.800 gli allievi che potrebbero essere formati e pagati durante il corso. Quasi all’epoca del bando avrebbero trovato posto. Invece i posti vengono colmati da coloro i quali si rivolgono a pagamento da 2.500 ad oltre 3000 euro ad enti dalla dubbia regolarita’