“La maggior parte delle persone gioca per divertirsi ma alcune finiscono con l’avere seri problemi, il gioco d’azzardo può trasformarsi da passatempo in dipendenza”.
E’ questo il testo della locandina realizzata dall’Area Dipartimentale dipendenza patologiche dell’Asp di Agrigento, diretta dal dottor Renato Andriani e dall’Unità operativa di educazione alla Salute, guidata dalla dottoressa Gabrilella Sacchi, nell’ambito delle prescrizioni del Decreto Balduzzi del 13 settembre scorso dal titolo “Disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un più alto livello di tutela della salute”.
La locandina, che può essere scaricata dal sito dell’Asp di Agrigento e deve essere affissa nelle sale gioco e negli esercizi in cui vi sia offerta di giochi pubblici, ovvero di scommesse su eventi sportivi e non sportivi, in attesa che l’Asp provveda a realizzare e distribuire specifici depliant, elargisce anche una serie di utili consigli ai giocatori e l’elenco delle strutture Asp presenti sul territorio provinciale, alle quali i giocatori possono rivolgersi per essere aiutati a uscire fuori da questo tunnel vizioso.
E attenzione perché il gioco d’azzardo è riuscito a farsi strada anche tra i più piccoli.
Secondo l«'Indagine conoscitiva sulla condizione dell'infanzia e dell'adolescenza» presentata a Roma da Telefono azzurro ed Eurispes, infatti, ben l'8% dei bambini di età compresa tra i 7 e gli 11 anni gioca a soldi online mentre il 15,3% scommette soldi offline e solo il 74,1% dichiara di non averlo mai fatto.
Tra i 12 e i 18 anni giocano a soldi online il 12% e offline il 27% dei ragazzi. I ragazzi sono i più a rischio dipendenza rispetto alle ragazze e, nelle vie generali, un adolescente su quattro si include tra quelli che giocano e al quale succede, a volte, di perdere molti soldi.