Manganella ha affidato ad un manifesto murale i risultati portati a casa nel suo recente incontro con Girgenti Acque. Si cita l’apertura dello sportello dell’azienda che gestisce il servizio idrico presso i locali comunali di piazza Don Giustino, la cessazione dell’attività di blocco dell’utenza per un mese, le agevolazioni per chi intende rateizzare il debito con Girgenti acque. Il manifesto si chiude con la frase “oltre le parole, i fatti”.
Il Consiglio comunale è intenzionato, intanto, ad andare oltre “ i fatti” del sindaco.
Oggi, la conferenza dei capigruppo ha deciso di affidare ad un legale l’esame dettagliato del contratto che regola il rapporto tra l’Ato idrico e Girgenti acque.
Vogliono i consiglieri sottolineare le inadempienze di Girgenti acque ricorrendo ad un legale che pagherebbero di tasca loro e non con i soldi dei contribuenti.
La riunione dei capigruppo ha individuato alcune inadempienze dell’azienda, che doveva assicurare, entro i primi quattro anni di attività, la fornitura idrica 24 ore su 24, entro cinque anni doveva installare il 70 per cento di contatori e non poteva bloccare il servizio ai morosi, ma ridurlo assicurando il minimo di fornitura.
Durante i lavori consiliari viene fuori l’incredibile notizia sull’importo della bolletta pagata dal Comune.
Udite, udite, l’amministrazione comunale pagherebbe circa 200mila euro l’anno per la fornitura idrica nei suoi locali. Una cascata di soldi, più che di acqua.
Ritornando alla conferenza di capigruppo, si è stabilito, dicevamo, di affidare ad un legale l’esame della problematica e, solo dopo l’acquisizione dei pareri del professionista, il presidente e i capigruppo incontreranno i rappresentanti di Girgenti acque.