Giovanni Di Caro, 38 anni, ingegnere, impiegato, sposato e padre di 2 figli, candidato alla Camera per la Sicilia Occidentale nel Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, riassume, in una breve chiacchierata, contenuti, obiettivi e prospettive di una candidatura, che dopo il buon successo ottenuto alle Regionali dell'ottobre 2012, mira a rinfoltire le fila dei “grillini” che, ormai è certo, popoleranno Montecitorio. Idee chiare, progetti delineati e soprattutto una nuova visione della politica e soprattutto del “fare politica”.
“Per noi siciliani, soprattutto per noi cittadini attivi del Movimento 5 Stelle il 4 agosto 2012 è iniziata una campagna elettorale che, sembra, non avere fine! A fine estate, infatti, abbiamo iniziato un percorso entusiasmante che ci ha fatto conoscere decine di persone nuove e che il 28 ottobre 2012 ci ha fatto diventare la prima forza politica in Sicilia.Durante la campagna elettorale quasi venivamo denigrati e indicati come irrilevanti. Molti ritenevano che il Movimento non avrebbe superato la soglia di sbarramento (5%) e che, in ogni caso, i candidati non avevano le competenze necessarie a svolgere le funzioni di deputato regionale. Oggi i risultati sono sotto gli occhi di tutti: i nostri 15 cittadini a 5 stelle eletti all'ars in un mese hanno fatto più di quanto altri deputati hanno prodotto in un'intera legislatura.Ricordo solo alcune delle cose fatte finora: Disegni di Legge sulla riduzione costi della politica; la revisione della legge regionale del 23 dicembre 2000, n. 30 sugli oneri per permessi retribuiti di consiglieri di enti locali; norme contro la discriminazione determinate dall'orientamento sessuale o dell'identità di genere. Tra le mozioni la sospensione degli atti autorizzativi sull'installazione del M.U.O.S. di Niscemi e l'annullamento del decreto di autorizzazione alla costituzione del rigassificatore LNG di Porto Empedocle, al confine del parco archeologico Valle dei Templi di Agrigento. Il 9 gennaio scorso il Movimento 5 Stelle ha scritto una pagina di storia all’Ars. Per la prima volta nella vita dell’Assemblea regionale siciliana un gruppo parlamentare ha rimandato al mittente gran parte della busta paga (il 70%). E lo ha fatto con un assegno a quattro zeri. I nostri 15 deputati hanno girato, tramite bonifico sul conto corrente generale dell’Ars, oltre 123 mila euro in totale, trattenendo per sé 2500 euro più rimborsi spese (documentati), relativi alla mensilità di dicembre. I versamenti mensili vengono accantonati in un fondo destinato al microcredito alle imprese. Nel nostro sito ufficiale sicilia5stelle.it c'è un'apposita sezione dedicata alla trasparenza, li mettiamo tutto: bonifici effettuati, buste paga, spese etc. Leggo: "Tizio è candidato al numero x della lista, quindi se Caio opta per un'altra circoscrizione Tizio passa al numero y" Optare, scegliere a cose fatte: è come giocare a "morra cinese" guardando prima il lancio dell'avversario: l'esaltazione del porcellum! Questo tipo di logiche nel movimento 5 stelle non esistono. Abbiamo fatto le parlamentarie mentre i partiti ci accusavano di "essere in pochi": gli stessi partiti che candidano impresentabili salvo poi toglierli, parzialmente, dalle liste pressati dall'opinione pubblica. Non parliamo poi di Berlusconi che giudica chi può stare dentro o fuori le liste e nello stesso tempo detiene il primato dei processi, perfino quelli in corso, con tre dibattimenti aperti (Ruby, Mediaset, intercettazione Fassino -Consorte quella di "abbiamo una banca!).Dalla prossima settimana saremo in giro per la Sicilia a parlare del nostro programma, parleremo di Legge anticorruzione, Reddito di cittadinanza, Abolizione dei contributi pubblici ai partiti (retroattivi da queste elezioni), Abolizione immediato dei finanziamenti diretti e indiretti ai giornali, Introduzione del referendum, propositivo e senza quorum, Referendum sulla permanenza nell'euro e di tante altre cose utili ad uscire dal baratro in cui ci troviamo. Ai cittadini non chiediamo voti. Chiediamo semplicemente di essere curiosi, di informarsi e di non farsi prendere in giro dai partiti che oggi si proclamano risolutori di problemi che loro stessi hanno causato”. (SOP)