La volontà del presidente Rosario Crocetta di chiedere la mia collaborazione, candidandomi nella lista del Senato, rappresenta per me un importante riconoscimento sul fronte dell'impegno profuso a livello sociale prima ancora che politico. Perché non è su una base politica che si fonda questa candidatura e il mio impegno nella lista de “Il Megafono” e al fianco del presidente dei siciliani onesti.
Se tanto lavoro resta ancora da fare, tanto altro è stato già fatto per rendere la nostra Regione più trasparente e salvarla dalla rapina operata negli anni passati da amministratori e burocrati che non hanno guardato al bene pubblico.
Un impegno, il mio, così come quello degli altri candidati, che dovrà andare oltre queste consultazioni politiche, ad esempio consentendo ai componenti della lista, qualunque sia l'esito delle urne, di continuare a rappresentare le istanze dei territori di appartenenza.
Ciò a cui penso sono delle commissioni permanenti locali, gratuite, composte dai 25 candidati della lista de “Il Megafono” che si interfaccino con coloro che verranno eletti e con il presidente Crocetta stesso, in modo da creare degli “ambasciatori del territorio”, che tengano alta l'attenzione sulle realtà lontane da Roma e dagli scranni del Senato.
Se l'odiato “porcellum” ha privato gli elettori della possibilità di scelta, restituiamo ai cittadini la democrazia dal basso, l'occasione di confrontarsi con la politica, di riferire le proprie necessità lontano dal “buio” di certi comitati di affari. Liberiamoli dalle “pacche sulle spalle” finalizzate ad ottenere un voto e riscopriamo l'impegno della politica anche fuori dalla campagna elettorale, qualunque sia il risultato che ognuno di noi conseguirà.
Lancio questo appello al presidente Crocetta e ai miei compagni di lista, così come a tutti coloro che vorranno aderirvi, per creare, ove possibile, anche le condizioni legislative per la presenza di questi organi intermedi che impegnino chi fa politica a continuare a confrontarsi con il proprio territorio, sottoponendosi all'unico giudizio che un uomo di poleis deve rispettare: quello dei cittadini".
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