“Presentate le liste, sono candidato alla camera dei deputati… Possiamo farcela”. Questo è il messaggio di Nino Bosco affidato alle pagine di Facebook.
E’ programma del nostro giornale intervistare il segretario provinciale del Pdl, così come tutti gli altri candidati alle politiche,
Su Bosco anticipiamo la nostra analisi, ché sulla sua candidatura, di più, sulla sua posizione nella lista sembrano esserci ombre e luci.
Ieri, ci dicono, che Bosco abbia chiamato telefonicamente tutti i suoi amici e simpatizzanti per stimolarli a dare il massimo nella campagna elettorale per il partito di Angelino Alfano. E lo ha fatto come se non fosse stato assolutamente “scalfito” dal trattamento ricevuto. Sesto in lista e settimo a sorpresa all’ultimo minuto.
Qualcuno potrà sostenere che Bosco abbia ricevuto dai suoi “benefattori” tanto al punto da non potere avanzare altre pretese. Ed è vero, se si focalizza solo il ricevere, trascurando il dare. E’ altrettanto vero che altri giovani per la loro preparazione culturale e politica potrebbero meritare di più rispetto a Nino Bosco.
Così come è vero che la stragrande maggioranza dei politici non meriterebbero neppure di fare i camerieri all’elettorato, piuttosto che rappresentarlo e amministrarlo. E’ il punto debole della democrazia o, se vogliamo, dell’attuale deficit di democrazia a tutto vantaggio del personalismo, ché per tutti decidono i singoli.
E’ Alfano o Berlusconi che decidono, con questa legge elettorale scellerata, chi nel Pdl deve essere al primo o al decimo posto. Non ci sono meriti ma forze contrapposte da “equilibrare”. Ovviamente, ciò che avviene nel Pdl si verifica nella stragrande maggioranza di partiti politici.
Facciamo un passo indietro. Bosco inizia da ragazzino a lavorare per il suo partito. Presente e disponibile in tutti gli appuntamenti, ché nessuno, per quanto “quotato” viene prelevato dalla sua abitazione per essere candidato deputato regionale.
Ecco, dovendo adesso completare il ragionamento del dare e del ricevere è cosa scontata la sua significativa disponibilità. Ha dato.
Qualche altro sostiene che Nino Bosco non abbia fatto nulla da deputato regionale .
Tra le cose che non ha fatto, non ha rubato. Era all’opposizione e lì è rimasto senza concedersi “distrazioni”.
Sicuramente è un presentabile. E’ una persona perbene utile al suo partito alla ricerca di “presentabili”, che poi, stranamente, inserisce in posizioni a rischio, considerato l’attuale periodo di vacche magre del Pdl. Ci saranno state pressioni e quadrature del cerchio, sono state fatte.
Il resto lo affidiamo ad una prossima intervista con il diretto interessato.
4 commenti
con il Patto di Gallo e Macedonio c’era stata una promessa per le regionali ed è stata mantenuta, a discapito di Bosco, che già aveva ottenuto tanto alla regione (ricordiamo che la candidatura era nata dopo il veto degli ex an per Iacolino).E i malumori del gruppo Macedonio, che portarono alla fuoriuscita dal partito, iniziarono dopo l’elezione di Bosco. Quindi Alfano sta “pagando” il rientro di Macedonio, anche se scappa via un altro scontento(iacolino).
Tutti questi movimenti sono spinti dalla ricerca degli ideali (poltrone) che contraddistingue il panorama politico italiano e agrigentino in particolare.
Caro Nino penso che Favara ti premierebbe se il tuo gruppo consiliare avesse il coraggio di far cadere questa luminare giunta Manganella che si sta rilevando più incapace della prima.
Caro Nino, scinnitinni…
Sebastiano Di Francesco liked this on Facebook.