Meno tasse, più lavoro, più consumi: questo lo slogan che accompagnerà lunedì prossimo anche ad Agrigento la mobilitazione nazionale promossa dal “Rete Imprese Italia” per protestare contro una pressione fiscale divenuta ormai insostenibile al punto che sta portando al collasso i settori produttivi. Se non li ha già collassati. L’iniziativa è definita di portata storica perché c’è fronte comune da parte delle organizzazioni di categoria. Nella provincia agrigentina hanno aderito Cna, Confcommercio, Confartigianato, Confesercenti e Casartigiani. Per spiegare le ragioni della mobilitazione c’è stata una conferenza stampa alla presenza di tutti i rispettivi responsabili: Domenico Randisi, Calogero Bellavia, Vittorio Messina, Domenico Cusimano e Francesco Giambrone nella qualità di coordinatore provinciale pro-tempore di “Rete Imprese Italia” che raduna queste sigle. Presente anche il professore Mario Cerchia, esperto tributario. Nel corso dell’incontro con i giornalisti, quasi tutti hanno voluto lanciare un accorato messaggio alla politica, proprio ad inizio ufficiale della campagna elettorale per il rinnovo di Camera e Senato. O forse meglio dire un disperato grido d’allarme per spingere il prossimo parlamento e il prossimo governo a varare misure compatibili con la crescita, lo sviluppo e l’occupazione.