“La conferma della sconfortante lentezza dei processi in Italia richiama la responsabilità dei Governi attuali e precedenti per la mancata riforma della Giustizia tardiva e quindi inefficace che determina la sofferenza di una economia soffocata da vincoli inderogabili.
L’irragionevole durata dei processi, che spesso si associa all’estinzione dei reati contestati per prescrizione, penalizza i cittadini e gli imprenditori onesti ed affida alla magistratura un potere di fatto più ampio e differente rispetto a quello previsto dalla Costituzione.
La priorità politica di un Paese moderno deve essere la Riforma complessiva della giustizia per evitare, come accade adesso, che il 50% delle persone ristrette in carcere siano ancora in attesa di giudizio definitivo ed assicurando l’indipendenza per i giudici come requisito per raggiungere l’obiettivo di una giustizia rapida e giusta.
Con regole nuove sull’incandidabilità di chi ha sbagliato e non può quindi proporsi come soggetto politico all’opinione pubblica, e prevedendo allo stesso tempo regole precise e rigorose sulla possibilità per i magistrati di candidarsi alle elezioni politiche.
Grande Sud si batterà per incardinare in Parlamento un pacchetto giustizia da approvare in tempi rapidi per coniugare il diritto degli imputati ad un processo rapido e giusto con la garanzia di una tutela effettiva per i cittadini e gli imprenditori onesti e la conseguente tutela dell’economia reale”.
Lo afferma Salvatore Iacolino (Grande Sud – PPE), Relatore Permanente della Commissione Crim (criminalità organizzata, corruzione e riciclaggio) del Parlamento Europeo e candidato al Senato in Sicilia con la lista Grande Sud.