Altro che Sagra del mandorlo. Il rischio, serio e concreto era di vedere per le strade della città di Agrigento, e in quelle degli altri 18 comuni consorziati all’Ato Gesa Ag 2, gli spettacoli indecorosi di cumuli di rifiuti. Era. Per fortuna la vertenza, l’ennesima vertenza, sembra essersi risolta positivamente. La tensione si è allentata oggi, quando sono arrivati segnali positivi da Palermo. Ad annunciali il sindaco Marco Zambuto. “Entro dieci giorni – ha assicurato il capo dell’amministrazione di Palazzo dei Giganti, dopo avere incontrato il direttore regionale del Dipartimento per l’emergenza Rifiuti, Marco Lupo – arriverà la prima trance dei fondi previsti per i Piani di rientro presentati dai comuni. Parliamo di una somma di circa 13 milioni di euro a fronte di somma complessiva che complessivamente che si aggira sui 33 milioni di euro. Alla luce anche di questa novità, gli animi si sono un po’ rasserenati. Nel corso del tavolo tecnico, tenuto presso la sede dell’Ato Gesa, le imprese,che si occupano del servizio di raccolta, hanno deciso di non andare avanti nelle procedute per la sospensione del servizio e per il relativo licenziamento del personale. Le ditte hanno preteso come condizione il pagamento immediato di un milione e 680 mila euro, impegno assunto dal liquidatore Teresa Restivo con i soldi che ha in cassa, per saldare una mensilità ai lavoratori, e il rispetto delle convenzioni stipulate, secondo le quali i sindaci sono chiamati a versare le quote di competenza direttamente alle ditte senza passare dalla Gesa.
A questo punto salterà lo sciopero proclamato dalla organizzazioni sindacali di categoria. Era stato fissato per il 2 febbraio. “Speriamo – spiega Roberto Migliara dell’Ugl – che gli impegni siano mantenuti. Che questa sia la base di partenza per potere una volta e per tutte risolvere questa difficile vicenda”.