E’ stata la sua prima uscita pubblica da ex Pdl. Salvatore Iacolino oggi ha ufficializzato il suo passaggio in Grande Sud, con cui è candidato in Sicilia al Senato, in vista delle Politiche di febbraio. Per lui posto numero due alle spalle del leader Giafranco Miccichè. Quindi ingresso a Palazzo Madama, non scontato, ma vicino.
Cambio di parrocchia allora per l’europarlamentare agrigentino, anche se a celebrare messa sarà sempre lo stesso sacerdote: Silvio Berlusconi.
“Sì alla guida del centro destra c’è lui, questo è chiaro – afferma Iacolino – ma la missione di Grande Sud è quella di lavorare per il Mezzogiorno, per la nostra Isola. Faremo da contraltare al peso della Lega Nord, ci impegneremo per i territori, per fare crescere la nostra amata terra di Sicilia”.
La candidatura di Iacolino tra gli arancioni è maturata nelle ultime ore, in prossimità della scadenza del termine per la presentazione delle liste. A svelarlo è stato svelato Pippo Fallica, coordinatore regionale del partito e capolista alla Camera nella Sicilia Occidentale, presente alla conferenza stampa che si è tenuta in un albergo di Agrigento.
“Ho raccolto il disagio di Salvatore – ha detto – e così, attraverso amici comuni, ci siamo messi in contatto e siamo arrivati ad una sintesi che ho poi rassegnato a Miccichè. E’ bastato poco per siglare, con una stretta di mano, di quelle autentiche, l’intesa e quindi la sua candidatura al Senato. Una persona di qualità, che ha fatto bene, sia politicamente che professionalmente”.
Inevitabile è stato poi il riferimento a colui che questo spazio, ad Agrigento, lo ha lasciato vuoto. “Ci sono i divorzi legali, ci sono le separazioni consensuali – sottolinea Fallica – la scelta di Michele Cimino di lasciare Grande Sud non mi meraviglia. Ci può stare. Lui ha deciso di intraprendere altre strade. Quella imboccata da noi era obbligatoria. Non potevamo andare con Vendola, non potevamo andare con Monti: entrambe le aree non danno risposte alle nostre prerogative”.
Ed è stato proprio il tema del divorzio uno dei fili conduttori. Trattato il capitolo Cimino, passiamo ora al capitolo che interessa da vicino Iacolino e il suo distacco dal Pdl, partito che saluta dopo 17 anni di militanza iniziata ai tempi di Forza Italia. “Il Pdl e Alfano hanno fatto le loro scelte – spiega con un pizzico di delusione l’europarlamentare – io ho fatto le mie. Il rapporto di amicizia con Alfano si interrompe dopo 17 anni”.
Le prime avvisaglie di questa frizione si erano avute in occasione delle Regionali. “Avete visto tutti – osserva Iacolino – io ero candidato per un posto all’Ars, senza ricevere sostegno alcuno da parte del mio ex partito” Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato in buona sostanza il veto sulla sua candidatura per il Parlamento nazionale. Candidatura che ha poi trovato nel suo nuovo partito: Grande Sud.
In corsa per il Senato, anche se in posizioni arretrate, c’è Mario Baldacchino, coordinatore provinciale, che ha preferito restare fedele a Gianfranco Micciché. E oggi è stato anche designato il coordinatore per la città di Agrigento. Si tratta di Fabio Zarbo che prende il posto di Mario Cerchia che a questo punto, lo diamo per scontato, inevitabilmente avrà deciso di seguire Michele Cimino nel movimento “Voce Siciliana”.