Introdurre il concetto del “minimo garantito” di fornitura dell'acqua per i cittadini morosi è uno dei punti salienti del documento finale letto alla fine della seduta straordinaria sull’acqua del Consiglio Provinciale. Inoltre il Presidente del Consiglio Raimondo Buscemi ha messo a disposizione gli uffici della Presidenza del Consiglio Provinciale per ricevere segnalazioni di disfunzioni nel servizio idrico e reclami contro “Girgenti acque”.
La riunione straordinaria del Consiglio era stata richiesta dal presidente della Commissione Consiliare “Vigilanza sugli Enti Partecipati”, Stefano Girasole a seguito dei numerosi problemi segnalati dai vari sindaci dei comuni del territorio.
La seduta di ieri sera è stata presieduta da Raimondo Buscemi, nella restaurata sala “Luigi Giglia”. Presenti anche il Presidente della Provincia Eugenio D’Orsi e gli assessori provinciali Angelo Biondi, Francescocristian Schembri, Vito Terrana, Salvatore Tannorella, Alfonso Montana e Piero Marchetta.
Della deputazione regionale siciliana erano presenti gli onorevoli Margherita La Rocca Ruvolo e Giovanni Panepinto. La presenza in aula dell’on. La Rocca Ruvolo è stata salutata positivamente dalla nutrita assemblea che le ha chiesto un forte intervento a livello di Assemblea Regionale Siciliana per individuare percorsi nuovi al fine di calmierare il prezzo dell’acqua in provincia di Agrigento. Il mondo sindacale era rappresentato dai segretari della Cisl, Salvatore Montalbano, della Uil Aldo Broccio e per la Cgil Alfonso Buscemi della Funzione pubblica. Presenti anche i sindaci di Sciacca, Fabrizio Di Paola, di Caltabellotta on. Salvatore Pumilia, il V. Sindaco di Agrigento Piero Luparello oltre agli Assessori comunali Mangiaracina del Comune di Licata e Tramuta del Comune di Ribera. Numerosa anche la partecipazione delle associazioni dei consumatori con la Federconsumatori, Adiconsum, il Movimento per la Difesa del Cittadino, l’Unione Nazionale Consumatori.
La società “Girgenti acque”, nonostante fosse stata invitata, non ha partecipato ai lavori. Le associazioni per la difesa dei consumatori hanno presentato un articolato documento molto critico sia nei confronti dei vertici dell’Ato che del Consiglio Provinciale accusandoli di latitanza davanti allo strapotere nell’emettere i bollettini di pagamento da parte della Girgenti Acque.
Il Presidente D'Orsi ha dichiarato di non avere accettato l'incarico di Commissario liquidatore dell'Ato Idrico. D'Orsi si è detto, anche, disponibile a fornire alle associazioni dei consumatori tutte le penalità applicate alla “Girgenti acque” per inadempienze contrattuali.
Tutti gli interventi hanno evidenziato l’eccessivo costo dell’acqua in provincia di Agrigento tra le più care sul territorio nazionale. Inoltre è stato denunciato lo strapotere della Girgenti Acque nell’emettere bollette troppo alte per poter essere pagate. Nel volgere di pochi anni, è stato denunciato nel corso dei vari interventi, si sono registrati ingiustificati aumenti dell’acqua. Inoltre è stato sottolineato l'alto valore della Legge Regionale n.2/13 che ha definito “l'acqua quale patrimonio pubblico da tutelare e trattare in quanto risorsa limitata di alto valore sociale, ambientale, culturale, economico; considera, altresì, l’accesso all’acqua quale diritto umano, individuale e collettivo e indirizza prioritariamente i propri obiettivi alla salvaguardia dei diritti e delle aspettative delle generazioni future e che consente ai 19 comuni che non hanno consegnato gli impianti ai gestori del servizio idrico integrato di continuare la gestione diretta.