La “rivoluzione” di Crocetta comincia a rivelarsi per quel che è: una profonda involuzione. Lo afferma il coordinatore regionale del PDL, Giuseppe Castiglione, dopo l’ennesimo nulla di fatto del governatore siciliano a fronte dei tanti e sbandierati proclami.
“La vicenda delle Province rischia di divenire l’emblema nel Paese di una classe dirigente che non vuole riformare proprio nulla. La decisione del governo Crocetta di andare alle urne il 21 aprile ha come unico effetto quello di tornare a votare con la medesima struttura territoriale delle Province di cinque anni fa, con lo stesso sistema elettorale, il medesimo status dei consiglieri provinciali, le stesse funzioni amministrative. Con buona pace dei tanti enti intermedi le cui funzioni sarebbero dovute essere svolte da Comuni e Province.
Nei Comuni, inoltre, si manterrà lo stesso numero dei consiglieri, non avendo ancora applicato la norma che prevede la loro riduzione del 20%. Si voterà ancora nelle grandi città con pletorici, quanto inutili, consigli di circoscrizione e con l’elezione diretta dei loro presidenti, senza aver previsto una vera e seria riforma. L’ARS – prosegue Castiglione – che aveva accettato la sfida, ancora una volta disattesa, di riformare e riordinare il sistema delle autonomie locali, potrà ancora attendere tempi migliori. Il rinnovamento tarda ad arrivare, anche per l’elefantiaca struttura amministrativa regionale che sembrava essere la priorità di questo governo. Rammarica – commenta il coordinatore PDL – questa stasi e questa totale assenza di strategia istituzionale, tale da far dimenticare le pagine peggiori della passata legislatura. Per una volta chiediamo al Presidente Crocetta di non fare proclami e di presentare un disegno di legge. Si cambi data delle elezioni, si approvi il documento finanziario e si proceda veramente a un disegno organico di riordino istituzionale”.
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Sebastiano Di Francesco liked this on Facebook.