Città di Agrigento salva. Così come salve Grotte, Racalmuto, Raffadali e Porto Empedocle. Negli altri 14 comuni dell’Ato Gesa Ag2 invece da lunedì la raccolta dei rifiuti si fermerà. Il blocco del servizio nel dettaglio riguarda Aragona, Cammarata, Casteltermini, Castrofilippo, Comitini, Favara, Ioppolo Giancaxio, Montallegro, Realmonte, San Giovanni Gemini, Santa Elisabetta, Sant'Angelo Muxaro, Siculiana e Lampedusa Linosa. Ad annunciarlo, alle organizzazioni sindacali di categoria al termine di un incontro tenutosi oggi, è stato il raggruppamento di imprese che si occupano della raccolta. “Soluzione resasi necessaria , si spiega in una nota diffusa dalle organizzazioni sindacali – a seguito del mancato adempimento della delibera dell’Assemblea dei soci dell'Ambito che prevede l'intervento sussidiario dei Comuni a garanzia del pagamento per il servizio prestato”.
E sempre Cgil, Cisl, Uil e Ugl fanno sapere che “le ditte procederanno al licenziamento della unità lavorative corrispondenti a quelle impegnate in quei Comuni. che non hanno aderito alla sottoscrizione della scrittura privata.
Ma su questo delicato punto i sindacati stanno cercando di mediare. “Abbiamo chiesto alle ditte – spiegano Buscemi, Stella, Manganella e Migliara – di soprassedere ai licenziamenti del personale e di adottare solamente provvedimenti di sospensione, nella consapevolezza che la vicenda troverà tempestiva soluzione positiva, considerato quanto previsto dalla Direttiva Regionale in materia di gestione integrata dei rifiuti n°1/2013”.
I sindacati non risparmiano critiche alle amministrazioni comunali inadempienti. “Siamo di fronte – tuonano – a comportamenti irresponsabili e demagogiche Noi, dal canto nostro – sottolineano le organizzazioni di categoria – siamo pronte ad intraprendere le iniziative necessarie alla salvaguardia dei livelli occupazionali al fine di assicurare la continuità del servizio, contrastando le posizioni strumentali ed illegittime di quelle amministrazioni che pensano di mettere in pratica soluzioni estemporanee ed illegali”.
Infine Cgil, Cisl, Uil e Ugl, onde evitare che la situazione possa degenerare ed arrecare nocumento all'ordine pubblico, annunciano che “chiederanno l'intervento della Prefettura di Agrigento e del Dipartimento Regionale dell'energia e Rifiuti e denunceranno alle autorità competenti i comportamenti illeciti”.