“I dati drammatici sul sovraffollamento delle carceri – dovuto alla presenza di molti detenuti provenienti da Paesi terzi ed altri in attesa di giudizio (28 mila pari al 42% della popolazione carceraria) – danno la misura di una vera emergenza nazionale che riguarda una giustizia, quella italiana, lenta ed inefficace che andrebbe radicalmente riformata per garantire interventi urgenti a tutela della dignità della persona ed il principio di non colpevolezza delle persone private della libertà, prima della sentenza definitiva di condanna.
Vi è un’anomalia tutta italiana di magistrati candidati alle politiche – dopo aver ricoperto incarichi di rilievo – che per altro non favorisce una categoria che deve assicurare indipendenza e terzietà nell’esercizio delle proprie funzioni”.
Lo afferma Salvatore Iacolino (Grande Sud – PPE), Relatore Permanente della Commissione Crim (criminalità organizzata, corruzione e riciclaggio) del Parlamento Europeo e candidato al Senato in Sicilia con la lista Grande Sud.
“La riforma della Giustizia – continua Iacolino – viene avvertita dai cittadini come una indifferibile necessità a fronte di un quadro generale che desta forti preoccupazioni in riferimento ai 9 milioni di cause arretrate (7 anni per un processo civile, cinque per uno penale) che rallentano l’economia e penalizzano i cittadini e gli imprenditori onesti.
L’intasamento del sistema giudiziario – conclude Iacolino – impone una Riforma complessiva della giustizia prevedendo, altresì, regole precise e rigorose sulla possibilità per i magistrati di candidarsi alle elezioni politiche o di ricoprire incarichi di governo”.
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Salvatore Iacolino
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