Lupo, Scalia, Bellavia, Broccia, Palumbo, Crapanzano, Ceresi, Bennardo, Dalli Cardillo, Di Stefano, Sgarito si sono recati presso “gli uffici di Girgenti acque di Favara e ci siamo accorti che parte dell’accordo raggiunto sabato con i massimi dirigenti dell’azienda non è stato rispettato”.
Gli undici tirano le conclusioni.
“Quindi possiamo dire a voce alta – continuano – di avere avuto un interlocutore inaffidabile, per tanto ribadiamo con forza che le nostre posizioni nei confronti di tale ente restano immutate, controllo, verifica e sempre pronti ad azioni forti quando alla scadenza della proroga dovrebbero riprendere i tagli alle prese
Dimostreremo il nostro impegno per le fasce più deboli della popolazione. E lo dimostreremo in particolare a chi ci accusa di essere solo venditori di fumo. Del resto, ognuno vende la roba che ha e il sindaco vende la sua, l’unica che ha: molto fumo e poco arrosto”.
Rispetto alle cose, in precedenza annunciate, Girgenti acque avrebbe solo rispettato la proroga di 15 giorni ai morosi, mentre resterebbe immutata la regola del trenta per cento di anticipo nel pagamento rateizzato, nulla è consesso ai più poveri.
2 commenti
Ma….quindi? Non si capisce il significato dell’articolo,o dei consiglieri. Mi sembra un articolo totalmente vuoto. Aiutatemi a capire,grazie.
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