La Procura della Repubblica di Sciacca ha disposto il dissequestro del Viadotto Verdura, lungo la statale 115, alla ribalta della cronaca dallo scorso 2 febbraio quando è crollata una porzione del ponte. La decisione fa seguito al deposito della relazione preliminare redatta da un consulente tecnico che ha terminato i primi accertamenti di competenza al fine di tentare di risalire alle cause del cedimento della sezione che sta determinando gravi ripercussioni al traffico stradale nel tratto Sciacca – Agrigento. L’altro ieri la visita del presidente della Regione, che ha preso in considerazione l’ipotesi della dichiarazione dello stato di calamità. Ieri l’intervento il parlamentare uscente Giuseppe Ruvolo. “I Governi nazionale e regionale attivino immediatamente tutti gli strumenti in loro possesso per supportare economicamente i comparti produttivi danneggiati dal crollo del Ponte Verdura”. È quanto chiede a Palazzo Chigi e a Palazzo d’Orleans il deputato riberese, pensando soprattutto agli agrumicoltori del comprensorio riberese e al settore ittico di Sciacca, paralizzati per effetto dell’interruzione stradale sulla statale 115. Secondo il parlamentare una delle soluzioni praticabili è la dichiarazione dello Stato di Crisi. “Attendere ancora più di un mese per i lavori dell’Anas – prosegue Ruvolo – significa, per chi commercializza il proprio prodotto solo in questo periodo dell’anno, spegnersi in una lenta agonia che può rappresentare un fatale punto di non ritorno per tante aziende”. Parallelamente Ruvolo chiederà lo stop alla riscossione dell’Imu sui terreni agricoli e i fabbricati rurali. “Tra commissioni disdette e prestiti contratti – conclude – l’unica soluzione ad una nuova onta micidiale per l’economia del territorio è assistere imprese agricole ed ittiche limitando le perdite”.