C’erano una volta le promesse di amore eterno, adesso è “speriamo che me la cavo”.
Ogni anno l’Istat comunica i principali risultati delle rilevazioni sulle separazioni e sui divorzi condotte presso le cancellerie dei 165 tribunali civili.
Nel 2009 le separazioni sono state 85.945 e i divorzi 54.456. Rispetto al 1995 le separazioni sono aumentate di oltre il 64 per cento ed i divorzi sono praticamente raddoppiati (+ 101 per cento). Intanto, si diffonde la convivenza, mentre i matrimoni diminuiscono.
La durata media del matrimonio al momento dell’iscrizione a ruolo del procedimento è risultata, secondo il rapporto Istat, pari a 15 anni per le separazioni e a 18 anni per i divorzi.
L’età media alla separazione è di circa 45 anni per i mariti e 41 per le mogli; in caso di divorzio raggiunge rispettivamente 47 e 43 anni.
L’età media che supera i quaranta è dovuta alla posticipazione delle nozze verso età più mature.
La tipologia di procedimento scelta in prevalenza dai coniugi è quella consensuale: nel 2009 si sono concluse consensualmente l’85,6% delle separazioni e il 72,1% dei divorzi.
Il quadro è desolante, in pratica ci si sposa con il divorzio dietro la porta. E’, comunque, un’eventualità da tenere a portata di mano.
“I risultati del divorzio – dice don Alfredo dei Padri vocazionisti – sono negli occhi dei bambini”.
Il 66,4% delle separazioni e il 60,7% dei divorzi hanno riguardato coppie con figli avuti durante il matrimonio.
Intanto, l’amore eterno che fine ha fatto?
Ci facciamo la domanda, ma non conosciamo la risposta. Forse la risposta non la conosce nessuno, ché la vita è diventata così complicata da rendere difficile qualsiasi analisi.
Ci sono casi, nei quali l'amore supera persino la morte e altri, per i quali paradossalmente si scommette sulla stessa durata del matrimonio. Si scommette sulle unioni di personaggi famosi o su quelle dei vicini di casa.
Ad ogni modo, oggi San Valentino, regaliamo le rose, possibilmente, rosse.