"Possiamo come sindacato dei lavoratori e delle imprese, come Amministratori ed Istituzioni di questa comunità provinciale tacere e subire l’ulteriore Piano di sviluppo delle ferrovie e del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti che tagliano fuori la nostra provincia?
Può la classe politica agrigentina che torna a candidarsi per la Camera dei Deputati, per il Senato della Repubblica e per il Governo del Paese “ by passare” il problema del sistema trasportistico nell’ambito dell’economia locale?
Può il Governo Regionale non assumere adeguate iniziative quando il Piano, reso pubblico dalla stampa, punta sostanzialmente al rafforzamento della triangolazione delle tre aree metropolitane, in un quadro che isola questa provincia per i ritardi del passato su questo fronte?
La CGIL ricorda che nel marzo 2009 con Mariella Lo Bello, con Catanzaro, con Montalbano e con Broccio, sono state indicate le infrastrutture trasportistiche per lo sviluppo ed offerto alla Provincia Regionale un documento corredato da precise valutazioni sottoponendoli alla condivisione e alla emendazione delle altre parti sociali.
Ebbene, da allora, solo i lavori del raddoppio della statale 640 (AG/CL) hanno preso il via, anche se non sono note le cause del brusco stop dato ai lavori.
Per il resto non c’è nemmeno l’ombra di un passo avanti.
E di questi giorni il crollo del ponte sul Verdura che ha messo drammaticamente tutti quanti di fronte all’evidenza della estrema fragilità del nostro sistema viario.
E’ bastato il crollo di decine di metri di ponte per mettere in ginocchio l’economia di un’area particolarmente ricca di agro alimentare e turismo, nonché sottoporre a dura prova la mobilità della comunità della parte occidentale della provincia.
In una provincia dove tutti gli indicatori econometrici e sociali, unitamente ai dati del mercato del lavoro sono in caduta libera, provocando l’ampliamento delle crisi d’impresa, della crescente disoccupazione, del disagio familiare e della povertà relativa ed assoluta, nessuno può sfuggire dalle proprie responsabilità.
Da questa consapevolezza prende le mosse l’iniziativa della CGIL rivolta ai principali Soggetti istituzionali per un incontro funzionale all’attivazione di tutte quelle iniziative necessarie per stoppare il declino e per l’uscita di questa provincia dalla emarginazione in cui si trova".