L'imposta municipale sugli immobili continua a tenere banco: sta infiammando la campagna elettorale delle Politiche e sta infuocando anche il dibattito politico nelle istituzioni locali.
Al Comune di Agrigento, dove l’introito del tributo per il 2012 ha rispettato le previsioni(circa 18 milioni di euro) è scontro fra gli amministratori e la dirigenza del settore finanziario. Nell'ultima seduta, aula Sollano ha approvato all'unanimità un atto di indirizzo per la riduzione dell'aliquota dell’Imu relativamente alla prima casa. Tutti d'accordo allora, ma lo stop è arrivato dal dirigente Mantione: non ci sarebbero le condizioni tecniche e contabili per assecondare la volontà politica.
Pronte e immediate le reazioni dei consiglieri comunali: “Si assecondi il nostro volere – afferma Alessandro Patti del movimento Voce Siciliana – non è possibile che l’agenda venga dettata dai funzionari. Altrimenti il Consiglio è pronto a bocciare il bilancio di previsione, a dichiarare il dissesto finanziario e a mandare a casa questa amministrazione che deve decidersi da quale parte stare”.
“Che il dirigente abbia mostrato il disco rosso poco importa – osserva il presidente di aula Sollano, Aurelio Trupia – noi non molleremo. Vadano gli uffici finanziari a recuperare le risorse dalle pieghe del bilancio, noi abbiamo esposto dati significati, si proceda con i tagli ai costi di alcuni servizi”.
“I dirigenti facciano dirigenti – tuona – il capogruppo dell’Udc, Ennio Saeva – noi abbiamo indicato anche la strada da seguire. Si rivisitino ad esempio i contratti per la fornitura elettrica, quelli per i telefoni. Ed ancora i fitti attivi e passivi e altre poste del bilancio”.
E anche il sindaco Zambuto prende posizione. “La riduzione dell’aliquota dell’Imu per la prima casa – dice – è e resta un impegno prioritario dell’amministrazione. La politica fa le scelte e i dirigenti si dovranno adeguare. Già la prossima settimana cominceremo a mettere mano al bilancio di previsione”.
E sempre nella seduta di due giorni fa, un altro atto di indirizzo anch’esso approvato, relativo alla sospensione delle cartelle sui maggiori consumi idrici anni 2007 e 2008, sembra destinato a non sortire effetti. “L’ufficio finanziario del Comune ci ha detto che è tutto in regola – sottolinea Marco Vullo, consigliere comunale del Pd – ed è assurdo. Perché è evidente che non è così. E il sindaco su questa vicenda che fa? Vorrei sentire la sua posizione”.