Liti, risse, momenti di tensione, spaccio di droga. La città di Agrigento tutt’altro che tranquilla. A lanciare l’allarme è il vicepresidente del consiglio comunale, Giuseppe Di Rosa, che ha preso carta e penna e ha scritto al Perfetto, Francesca Ferrandino, “Da mesi mi giungono giornalmente decine di segnalazioni da parte di giovani e di genitori – afferma il numero tre di aula Sollano – preoccupati di quello che può accadere durante le ore serali o notturne alle persone che frequentano via Atenea e le piazzette limitrofe. Premesso che vi sono alcune piazze della città come ad esempio la piazzetta che si trova fra la via Pirandello e via delle Torri, che da tempo sono diventate luoghi dove è a dir poco pericoloso passarci o pensare di potercisi soffermare anche solo per scambiare due chiacchiere con un amico o per vederne il panorama. La città di Agrigento negli ultimi tempi purtroppo, è nelle mani di gruppi di persone che nulla hanno a che vedere con la nostra città e che nel contempo, incutono timore a coloro i quali si permettono di invadere i loro “oramai acquisiti territori”.
Chiedo con questa lettera aperta, un intervento del Prefetto, affinché voglia sensibilizzare le forze dell'ordine e fare in modo che tutta la cittadinanza, torni ad essere libera di frequentare le strade cittadine senza alcun timore di essere aggrediti. E Di Rosa poi si rivolge singolarmante al questore, al comandante proviciale dei carabinieri e a quello della guardia di Fiannaza.
“Chiedo al sig. questore, controlli accurati soprattutto nei confronti di coloro i quali si assembrano costantemente in alcuni luoghi dove è risaputo si delinque e dove a detta di molti, è possibile acquistare anche droga”.
“Chiedo al comandante dei carabinieri ed a quello della guardia di finanza, di valutare la possibilità di predisporre dei servizi di tutela e di prevenzione soprattutto durante le ore serali e notturne in via Atenea e su tutte le aree limitrofe, per scongiurare che possano verificarsi altri fatti incresciosi. La nostra città, ha bisogno di essere tutelata, ha bisogno di essere preservata, ha bisogno di potere tornare ad essere un luogo tranquillo dove un genitore non deve vivere serate di terrore, sapendo di avere un figlio che ha come unica colpa, quella di volere incontrare degli amici in centro. Noi agrigentini, non possiamo organizzare ronde perché non siamo come i padani; non intendiamo farci giustizia da soli o garantirci l'ordine pubblico con dei finti tutori della legge. Noi la tutela, la chiediamo a chi ha il compito di garantirci; a coloro i quali sono legittimati a darci la possibilità di frequentare qualsiasi luogo della città, senza il pericolo continuo di potere essere bistrattati, mortificati, minacciati, intimoriti o peggio ancora, violentati”.
E sempre il vice presidente del consiglio comunale di Agrigento intervine a seguito dell’operazione “Bazar” scattato all’alba di oggi.
"Il pool di magistrati che la Procura di Agrigento vanta, da un quinquennio a questa parte –osserva Di Rosa – è la dimostrazione che quando i cittadini chiedono giustizia lo Stato è presente e risponde. L'operazione antidroga di stanotte della polizia, che ha portato all'emissione di sedici misure cautelari da parte del gip del Tribunale di Agrigento, mette fine ad un fastidioso e quanto mai indisponente fenomeno, quale lo spaccio in pieno centro cittadino. Ho più volte segnalato questi episodi, con esposti al questore e al procuratore. E la risposta data dalla polizia e dalla magistratura è un grande segnale di ottimismo per questa terra. Mi sento di ringraziare, a nome della cittadinanza, quanti hanno lavorato a questa indagine, che ha donato serenità e sicurezza a tante persone. Un ringraziamento particolare – conclude Di Rosa – al Procuratore capo di Agrigento, Renato Di Natale, al Procuratore aggiunto, Ignazio Fonzo, e al Questore di Agrigento, Giuseppe Bisogno.