“Accelerare l’iter burocratico per la realizzazione del nuovo depuratore per la nostra fascia costiera”. Con questo obiettivo ieri i consiglieri comunali di Agrigento Antonio Cicero, Simone Gramaglia ed Alessandro Patti si sono recati a Palermo presso l’Assessorato Regionale dell’Energia, dove hanno incontrato il Dirigente Generale Marco Lupo, il quale ha ripercorso i passi sinora compiuti, rimarcando di aver da ultimo sottoscritto l’accordo di programma.
Il capogruppo di Voce Siciliana, Alessandro Patti, si è soffermato sul drammatico ed intollerabile stato di salute del mare sanleonino ed in vista dell’approssimarsi della stagione estiva, “ha invocato provvedimenti celeri, onde evitare il grave danno costituito dalla perdita del finanziamento, nonché la proverbiale beffa, rappresentata da eventuali sanzioni da parte dell’Unione Europea”.
Il Dirigente Lupo, dal canto suo, – fanno sapere i tre inquilini di aula Sollano – ha assunto l’impegno d’indire al più presto una conferenza di servizi tra i vari Enti e soggetti coinvolti”. Sempre su richiesta dei consiglieri, verrà stilato un dettagliato cronoprogramma, sul cui contenuto il dirigente Lupo relazionerà in occasione del prossimo ed imminente incontro col gruppo consiliare.
In merito alle vicende giudiziarie che riguardano la vicenda, Alessandro Patti afferma: “Ho grande fiducia e rispetto per il certosino lavoro che sta compiendo la magistratura agrigentina. Ma l’indagine condotta e guidata dal Procuratore Aggiunto Ignazio Fonzo, col quale mi sono personalmente complimentato in occasione di un recente incontro riservato, è volta a dirci se nel passato abbiamo fatto il bagno in un mare inquinato. Io, in quanto soggetto politico, ho il dovere di occuparmi del presente e di pianificare il futuro: mi preme pertanto sapere dove i cittadini agrigentini saranno costretti a fare il bagno nell’imminente stagione estiva. Da questo punto di vista, assicuro il massimo impegno da parte mia. Approfittando della grande disponibilità e dell’amicizia del Dirigente Lupo, vigileremo affinchè al più presto si chiuda quest’altro vergognoso capitolo della storia agrigentina”.