Province sì, Province no. Un ritornello che sta infiammando il dibattito politico alla Regione. Un tira e molla quasi stucchevole, condito da polemiche, accuse e reazioni. E ieri il governatore della Sicilia, dopo una settimana di passione, è passato al contrattacco: e lo ha fatto nel salotto televisivo di Giletti, su Rai Uno.
Nella trasmissione l'Arena, Rosario Crocetta, ha promesso: “Aboliremo subito le Province. La mia Giunta, in tal senso, approverà una proposta di legge. La Sicilia – ha aggiunto il Presidente – sarà la prima Regione d’Italia che le taglierà dando spazio ai liberi consorzi di Comuni”.
Un argomento certamente spinoso, spigoloso, che rischia di alterare gli equilibri nella maggioranza di governo. L'Udc, uno degli alleati, pretende l’istituzione di un tavolo per un ragionamento condiviso. Domani c'è la seduta, la terza in pochi giorni, della Commissione Affari Istituzionale all’Ars, per provare a chiudere il cerchio sulla riforma della Province, con i grillini che spingono verso la morte di questi enti. Dopodomani si riunirà l'Assemblea regionale siciliana per il voto.
Per il deputato Giovanni Panepinto, del Pd, vice presidente della commissione chiamata in causa sulla materia, ipotizza questo scenario: “Il rischio serio – ha osservato – è che alla fine tutto rimarrà invariato perché il M5S, al momento del voto, uscirà dall'Aula e così le Province resteranno in vita e addirittura si andrà al voto a fine maggio”. Vedremo
Ma se la “profezia” dovesse avverarsi, si sarà fatto allora tanto rumore per nulla. Un’ altra presa in giro che non farà altro che alimentare la sfiducia nelle Istituzioni. Tutta musica per le orecchie dei grillini.