Il presidente del Consiglio comunale, Leonardo Pitruzzella, non ha consentito deroghe al regolamento e, indirettamente, non ha permesso ai consiglieri Giovanni Bennardo, Antonio Palumbo e Paolo Dalli Cardillo di riprendere i lavori da dove si erano interrotti, nella precedente seduta.
E i lavori si erano fermati con la richiesta di rinvio per l’assenza del sindaco.
Richiesta approvata con venti voti favorevoli, quando ognuno dei venti consiglieri riteneva opportuno che Manganella chiarisse alla città chi piglia e chi non piglia da Girgenti acque e sull’avere assimilato il Consiglio comunale ad un circo equestre.
Quello di ieri sera era un Consiglio completamente diverso, con la stragrande maggioranza dei componenti che aveva digerito, pure alla grande, le offese del sindaco.
Intanto il termine offesa è sbagliato, Sasà Manganella, inutile girarci intorno, ha detto la verità.
E allora in una sorta di chi ha avuto, ha avuto, chi ha dato, ha dato, scurdammoci u passato simmo a Favara paisà, è stato perfettamente inutile continuare la polemica.
Certamente, in tutta questa triste storia, meriterebbero maggiore rispetto Antonio Palumbo, Giovanni Bennardo, Paolo Dalli Cardillo, Salvatore Broccia, il dottore Bellavia, Filippo Ceresi, Sgarito e altri che non hanno ricavato benefici nella crociata contro Girgenti acque. Ma questa è un’altra storia.
Leonardo Pitruzzella, dicevamo, non ha dato spazio alla polemica, per più importanti questioni da discutere nell’aula Falcone Borsellino. Proprio ad inizio della convocazione ha dato lettura della relazione della dirigente alle finanze, dottoressa Russello, sulla “segnalazione di situazioni pregiudizievoli per gli equilibri di bilancio”.
Il giudice esecutivo ha ordinato alla banca dei Monti dei Paschi di Siena, nella qualità di terzo pignorato gestore della tesoreria comunale, di dare esecuzione al pagamento di 750 mila euro, oltre interessi e spese, al signor Giacomo La Russa, somma vantata da questi quale proprietario dei terreni, poi espropriati, dove è stata costruita la scuola Guarino, in via Basile a Favara. L’ordine di pagamento, considerato che il comune di Favara non ha liquidità, deve essere fatto con le anticipazioni di cassa, cosa pregiudizievole per gli equilibri di bilancio.
“Questo Ente – scrive la dottoressa Russello – ha quasi esaurito l’anticipazione di cassa, le entrate correnti sono limitate; presso l’ufficio di ragioneria giacciono consistenti debiti non quietanzati relativi all’anno 2012 inerenti i servizi sociali, i rifiuti solidi urbani nonché spese per investimenti che hanno una notevole incidenza ai fini del patto di stabilità”.
Il Comune è praticamente senza soldi.
Strano a dirsi, a fronte di una situazione finanziaria esplosiva e al pagamento degli interessi per i debiti, ieri sera l’assessore al Bilancio ha chiesto il ritiro dei punti riguardanti l’approvazione di debiti fuori bilancio, perché mancanti del parere dei Revisori del conto, previsti da ottobre 2012, non proprio ieri.
L’assessore si è giustificata dicendo “è andata così”.
2 commenti
ehhhhh il consigliere LUPO E SCALIA allora cosa hanno beneficiato?????????
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Lidia, scusa il taglio al commento, dopo i tagli alle prese idriche, ma si rischia di alimentare solo polemiche.
Franco
Mi dispiace che dopo lunghe polemiche o favaresi continuano a non sapere nulla………
Dott. Franco Pullara siamo al dissesto ma nessuno lo dice? Se si cosa succederà?