Le imprese femminili costituiscono una realtà dinamica che mette in luce comportamenti economici maturi, profili professionali specifici. Lo confermano i dati Unioncamere, attraverso i quali si registra nel 2012 un aumento, a livello nazionale, dello 0,5%.
In provincia di Agrigento, poi, i dati risultano abbastanza significativi sia rispetto alla media nazionale che a quella regionale. Le imprese attive a fine 2012 nell’agrigentino, infatti, risultano essere 9.938 e rappresentano in percentuale il 27,1, oltre una su quattro.
“Non possiamo ignorare questi numeri – dichiara il presidente della CCIA di Agrigento Vittorio Messina – e abbiamo bisogno di valorizzare questa fetta rilevante dell’economia. Un ruolo importante in questo processo sta svolgendo il Comitato per l’Imprenditoria femminile costituito presso il nostro Ente camerale, attraverso un’attenta azione di monitoraggio dal quale si evince che l’impresa rosa reagisce alla crisi ponendo molta attenzione alla formazione, alle politiche ambientali, alle risorse umane, all’innovazione, ma è penalizzata nell’accesso al credito, dove esistono ancora un’autentica discriminazione di genere”.
“In questa direzione servono azioni forti affinchè il prestito venga concesso in base a un’analisi obiettiva che tenga conto non del genere, ma dell’impresa. Inoltre – conclude Vittorio Messina – serve un welfare che sia di aiuto vero alle donne così da non penalizzare il lavoro, con una più profonda integrazione tra il mondo in cui si produce e quello della famiglia”.