“Il comportamento della Serit, che continua a tormentare famiglie e imprese con notifiche, ingiunzioni, fermi amministrativi e ipoteche, sta soffocando sia l'economia sana della Sicilia, sia il bilancio della Regione: per questo chiediamo l’intervento del presidente Crocetta, che però fino ad ora ha evitato il confronto su questo tema”. Lo dice Giuseppe Cascone, presidente della Cna siciliana (Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa) che ha scritto una lettera al presidente della Regione Rosario Crocetta proprio per sollecitare un incontro sui problemi derivanti dall’atteggiamento della sx Serit, oggi Riscossione Sicilia spa.
“In questo modo – scrive tra l’altro Cascone nella lettera – si sta bloccando l'accesso al credito e la regolarità contributiva. Le imprese vogliono pagare, ma non possono sopportare un carico opprimente di sanzioni, interessi e aggi. Percentuali significative di queste somme si possono recuperare solo rivedendo con urgenza tutte le norme che regolano la riscossione. Lei, Presidente, grazie alla Sua posizione, ha l'obbligo, non di dire, ma di fare qualcosa”.
“Le imprese siciliane – prosegue Cascione – stanno resistendo malgrado non abbiano adeguati programmi d'investimento in innovazione, servizi, formazione, infrastrutture e malgrado debbano accedere al credito a costi sostenibili. Se a questo aggiungiamo anche le ‘opprimenti molestie’ di una società di riscossione, poco capace a riscuote ma capace a vessare e bloccare le imprese, risulta evidente come la praticità gestionale della mafia, con alcuni dei suoi ‘servizi’ (usura, controllo del territorio e disponibilità economica) sia in grado di rilevare, con le buone o con le cattive, il meglio dell'economia legale attualmente indebolita dalle difficoltà. Quando il lavoro i sacrifici per mettere in piedi un'attività servono solo a galleggiare, a sopravvivere, allora è la peggiore delle solitudini: la mafia non cerca altro. Se Lei, Presidente, ritiene che non ci sia nulla da fare, continui pure ad evitarci. Altrimenti – conclude la lettera – compia un atto veramente rivoluzionario, provi a far uscire dalla solitudine il lavoro legale e produttivo”.
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Se qualcuno si svegliasse e finalmente mettesse un freno a riscossione Sicilia che da dieci anni a questa parte distrugge l’economia con interessi sanzioni mora e così via, forse potremmo vivere una ripresa insperata. Ma deve farlo anche e soprsttutto il governo centrale. Tantissimi, aziende e privati, hanno chiesto prestiti vari per pagare la serit (oggi riscossione sicilia) perchè per 15/20 mila euro ipotecava e chiedeva di acquisire immobili del valore di oltre 100.000 euro, ed evitare così di avere levato l’immobile. Non aggiungo cos’altro ha fatto la serit perchè mi vergogno per loro.