“Le conclamate difficoltà del comparto agricolo siciliano, amplificate dal grido d’aiuto delle categorie produttive nelle ultime settimane, confermano gli effetti negativi che già avevo previsto lo scorso anno in occasione dell’adozione dell’Accordo commerciale fra UE e Marocco sulla liberalizzazione dei prodotti agroalimentari e della pesca. Dall’entrata in vigore nell’ottobre 2012 le aziende ortofrutticole italiane, e in particolare siciliane, stanno subendo gravi conseguenze economiche dovute a una tangibile distorsione del mercato a causa di differenti condizioni di lavoro e costi di produzione inferiori, che incidono irrimediabilmente sulla competitività della nostre produzioni”. Lo afferma Salvatore Iacolino (PPE), membro della Commissione Commercio Internazionale del Parlamento Europeo, che poi aggiunge: “Nei prossimi giorni depositerò apposita interrogazione alla Commissione europea per chiedere sufficienti garanzie per i nostri agricoltori e produttori. Occorre uno sforzo volitivo da parte dell’Unione Europea che garantisca la concorrenza leale, salvaguardi i principi di reciprocità delle condizioni produttive, protegga i consumatori (sicurezza alimentare, qualità, normative ambientali e standard fitosanitari) e preveda un sistema di controllo sul contingentamento delle quote sensibili prodotte sanzionando eventuali violazioni alla libera concorrenza”.
“La Commissione europea- evidenzia ancora Iacolino – ha avviato nei giorni scorsi un nuovo negoziato con il Marocco per un profondo e comprensivo accordo di libero scambio. Bisogna fare in modo che i prodotti agricoli rientrino in questo negoziato commerciale per una riconsiderazione del quadro negoziale, ma nello stesso tempo bisogna anche pensare all’utilizzo delle clausole di revisione e salvaguardia già contenute nell’accordo raggiunto lo scorso anno, nel caso di prodotti particolarmente sensibili e di perturbazioni ai mercati e danni alle produzioni. E’indispensabile che la Commissione tenga conto della sofferenza del comparto agricolo nel definire le future condizioni di partnership commerciale con il Marocco.”
“Di fronte alla grave e perdurante crisi che investe il comparto agricolo siciliano, confidiamo che la Riforma della Politica Agricola Comune 2014/2020 – che verrà approvata la prossima settimana a Strasburgo – possa tenere nella giusta considerazione le necessità e i bisogni degli agricoltori europei ed in particolare di quelli siciliani, garantendo più sostegno al reddito, una maggiore sostenibilità economica, meno burocrazia, maggiore efficienza ed una migliore tutela ambientale”- conclude l’europarlamentare agrigentino.