“Occorre garantire la salute dei detenuti affetti da problemi psichiatrici con le Comunità terapeutiche assistite se slitta di un anno la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari. Ritengo sia inaccettabile prorogare di un anno la chiusura di questi ospedali, anche perché si andrebbe nella direzione opposta a quanto previsto dalla legge 9/2012, approvata nel febbraio dello scorso anno, secondo la quale gli ospedali psichiatrici giudiziari dovevano essere chiusi entro il 31 marzo prossimo”.
Non usa mezzi termini Salvatore Iacolino, europarlamentare e vicepresidente della Commissione per le Libertà civili, la Giustizia e gli Affari interni del Parlamento europeo, che aggiunge: “Tra l’altro, ed è bene precisarlo, questa proroga di un anno non serve a risolvere il problema ma solo a rinviarlo di un anno. Il tutto si aggrava perché gli ospedali psichiatrici giudiziari non sono sufficienti a garantire le cure appropriate e a sostenere il percorso riabilitativo degli oltre mille pazienti. Per questo è assolutamente necessario che governo e Regioni puntino al superamento di queste strutture e a riformare il sistema, eventualmente anche con la creazione e il potenziamento delle Comunità terapeutiche assistite”.
E la Sicilia come si sta muovendo?
“La Regione deve procedere in tempi rapidi al recepimento della normativa nazionale che obbliga le Regioni a programmi di reinserimento e inclusione sociale, sviluppando interventi di riabilitazione psicosociale e attività lavorative con il concorso delle Aziende sanitarie. Ma la Regione Sicilia ha il triste primato di non aver ancora provveduto a varare un piano di riorganizzazione assistenziale, per cui non si è fatta ancora carico del paziente psichiatrico detenuto negli Ospedali psichiatrici giudiziari”.