Il sindaco, attraverso la nostra intervista, ha fatto sapere che l’attuale polemica sulle bollette di Girgenti acque si avvia verso la conclusione. Con un’azione di grande generosità ha spiazzato tutti, chi lo vede come un antagonista e chi chiamatolo si mette sull’attenti.
A guerra finita si contano i morti.
Noi li contiamo collegandoci con l’intervento di Antonio Fallea nella seduta aperta del Consiglio comunale, quando rivolgendosi alla platea dei suoi colleghi disse “non siete undici, ma siamo in trenta”.
“Fu vera gloria?” Adesso, ve lo diremo.
Abbiamo assistito recentemente ad un Consiglio comunale diverso e migliore rispetto a quello iniziale e fino a quando c’era la prestabilita maggioranza di “responsabilità”.
Prima era una allegra compagnia a fronte di una città “incazzata”, adesso l’incazzamento è dentro e fuori l’aula Falcone Borsellino.
C’è un’opposizione costruttiva, che in certe occasioni forse trascende la normale polemica, ma c’è.
Il confronto non può che portare benefici alla politica e alla collettività. E Manganella è il tipo di sindaco che lo accetta e lo gradisce finché è dentro i parametri civili, allo stesso modo lo accettano i consiglieri “viventi”, mentre per gli “invertebrati” tutto fa brodo.
A guerra finita, dicevamo, si contano i morti. L’ultima “battaglia” è la mozione nella quale si invita il sindaco ad agire contro Girgenti acque coinvolgendo il Prefetto e il Governo regionale.
Dopo una serie di incontri e di “limature” del testo della mozione, la stragrande maggioranza di consiglieri si è dichiarata disponibile a firmare l’atto.
Nel frattempo, il sindaco ha lanciato un’altra proposta, quella di contribuire in favore dell’utenza povera destinandole le indennità di carica politica del mese di Febbraio.
Ricordiamoci di Fallea docet “non siete undici, ma siamo trenta”.
A questo punto, si verifica l’inverosimile, chi aveva dato la disponibilità a firmare si ritira, qualcuno dei firmatari, addirittura, si è “pentito” della sua adesione, mentre nessuno risponde all’invito del sindaco.
C’è un magnifico stuolo di consiglieri al quale non garba alcuna scelta.
Non firmano la mozione per non dare un dispiacere al sindaco e non mettono le mani nelle proprie tasche per non dispiacersi.
Di contro c’è Leonardo Pitruzzella che, per la prima volta da quando ricopre la carica di presidente del Consiglio comunale, firma una mozione, tra gli altri ci sono Antonio Palumbo di Rifondazione comunista che si offre con il suo partito a nominare un legale per agire contro Girgenti acque e c’è Giovanni Bennardo, il consigliere indipendente che non si è fatto sconti stando in prima linea e senza tentennamenti.
Non citiamo tutti i “viventi”, per non fare per esclusione l’elenco mortificante dei “non viventi”.
La particolare occasione ha dato e ci sta dando, comunque, un quadro esatto dell’aula Falcone Borsellino, dividendo i consiglieri tra quelli sui quali Favara può sperare e quelli che ci sono per vivere sulla città.
2 commenti
Egregio Direttore volevo farle una domanda è giusto che il sindaco sfrutti la sua posizione di sindaco e faccia sentire la voce nel consiglio di amministrazione della Girgenti Acque ..per fare assumere i suoi parenti! perchè non fa assumere gente che davvero ha bisogno di lavorare…… grazie.
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E' normale che il sindaco cerchi di aiutare chi bussa alla sua porta. Ora, io non so se ha approfittato della sua posizione per assumere parenti, a Favara sul si dice bisogna stare, particolarmente, attenti.
Cordialmente
Franco
ANCORA NON AVETE CAPITO NIENTE, QUESTI CONSIGLIERI SE AVESSERO UN PO’ DI DIGNITA’ POLITICA DOVREBBERO SFIDUCIARE IL LORO AMICO SASA'( ELETTO DA LORO E DA TUTTA LA COALIZIONE DI RESPONSABILITA’)INVECE NON SE NE ANDRANNO SE NON DOPO LA SCADENZA NATURALE. QUINDI PARLARE O ASCOLTARE DISCORSI DEMAGOGICI SIGNIFICA DARE LORO L’IMPORTANZA CHE NON MERITANO!