Il Governo Crocetta confidava nell’inserimento di due nuovi ticket sanitari per ridare ossigeno alle casse della Regione. E invece la proposta, prevista nella bozza della Finanziaria, è stata bocciata dalla Commissione Sanità all’Ars.
Il primo, quello sulle ricette per l’acquisto dei farmaci per le fasce non esentate, avrebbe fatto lievitare il costo da due a tre euro. Il secondo, per i ricoveri, era previsto un ticket da 10 euro al giorno per i componenti di nuclei familiari con reddito superiore a 50 mila euro. Per quelli con reddito oltre i 100 mila euro il costo sarebbe arrivato a 25 euro al giorno. Parametri riferiti alla prima settimana di ricovero, con un massimo di 70 euro nel primo caso e di 175 euro nel secondo. Il ticket sarebbe stato dimezzato nella eventuale seconda settimana di ricovero.
Una battuta d’arresto sorprendente quella subita dal governo, tenuto conto che a colpire è stato anche il “fuoco amico”: ad affondare la proposta infatti ci hanno contribuito i partiti alleati, quelli che fanno parte della coalizione a sostegno del presidente della Regione.
E non si sono fatte attendere le reazioni.
“La bocciatura della norma che prevedeva l’aumento del 50 per cento del ticket sui farmaci è una decisione a favore dei cittadini e per un’equa distribuzione dei costi della sanità, non certo una mossa contro la manovra del governo”. Lo dice Pippo Digiacomo, presidente della commissione sanità che poi aggiunge: “Abbiamo voluto evitare che i siciliani pagassero un ulteriore costo che in questo momento sarebbe stato insopportabile”.
Esultano i partiti dell’opposizione. “Abbiamo bocciato il rincaro del ticket sanitario proposto dal governo e abbiamo riaperto un capitolo di 3milioni per le borse di studio ai giovani medici in formazione”: sono parole del vicepresidente della commissione Sanità all’Ars, Vincenzo Fontana. “Una doppia vittoria – conclude il deputato regionale del Pdl – innanzitutto a sostegno delle fasce più deboli e della ricerca medica”.