Il consigliere comunale di Agrigento, Michele Mallia, e assessore, si inserisce nella vicenda che rigaurda la Zona A del Parco archeologico della valle dei templi.
Ecco il testo integrale
"La Soprintendenza per i BB.CC.AA. di Agrigento, nel rispetto delle disposizioni legislative nazionali e regionali, ha elaborato nel 2009, il Piano Territoriale Paesistico ambito 10. (P.T.P.)
Di tale ambito, fa parte anche il territorio comunale di Agrigento, e per quel che ci riguarda, anche l’area del Parco Archeologico.
Va detto che la pianificazione in questione, è sovraordinata rispetto a qualsiasi altro studio o piano e deve essere elaborata tenendo presente, da un lato la normativa previgente ex. Legge n.1497/39, R.D. n.1357/40 regolamento di attuazione della stessa legge, entrambi confluite nel Codice dei BB.CC. e del Paesaggio Dlgs. 42/2004, dall’altro le linee guida appositamente allestite con i criteri previsti dai medesimi atti normativi, (che tra l’altro sanciscono “che il regime di tutela della Valle dei Templi è affidata alla legge n.1497/39”) dalle quali non si può in alcun modo uscire.
Detto piano, è stato consegnato all’Assessorato Regionale dei BB.CC.AA in attesa della sua pubblicazione nella GURS.
Va da sé quindi, che la Soprintendenza di Agrigento nel 2009 con questa elaborazione di Piano Paesistico, ha pianificato anche il territorio del Parco Archeologico, in funzione delle leggi, regolamenti e linee guida sopra menzionate.
Nel mese di ottobre 2008, il gruppo Tecnico-Scientifico all’uopo preposto ha ultimato lo studio del Piano del Piano del Parco di Agrigento, in ossequio alla L.R. n.20/2000, ma a distanza di oltre cinque anni, giace ancora tra le scartoffie dell’Assessorato Regionale ai BB.CC.AA in attesa di essere pubblicato, anch’esso nella GURS.
Il Territorio del Parco, è stato quindi ulteriormente oggetto di uno studio “sovraordinato” con il citato P.T.P, redatto in dipendenza alla ex. Legge n.1497/39 e s.mm.ii., il quale ha definito per prima cosa le aree sottoposte a vincolo paesaggistico ai sensi della stessa legge, classificandole come “bellezze naturali”. (A tal uopo si veda il D.M. 12 giugno 1957, vigente!!). Ciò, perché il Parco è parte integrante del territorio oggetto dello studio in questione e quindi non può essere scollegato, in modo assoluto, dal contesto generale del P.T.P e delle sue norme di riferimento!
Orbene, la domanda sorge spontanea, come mai i due strumenti di programmazione, Piano del Parco Archeologico e Piano Territoriale Paesistico sono ancora fermi all’Assessorato Regionale dei BB.CC.e AA ?
Forse perché l’Assessore e il Direttore Generale si sono accorti che “ U SCECCU NON PUO’ ENTRARE DALLA CODA” in quanto i contenuti aberranti della citata legge 20/2000, dovuti principalmente a forzature esterne, cozzano fortemente con la legislazione nazionale in materia di tutela paesistica.
Sarebbe oltremodo affascinante, sapere del perché di questo prolungato indugio delle Autorità Regionali, perché la pubblicazione di entrambi i piani,(che parlano lingue diverse) consentirebbe finalmente di fare molta chiarezza sugli aspetti normativi, nonché sulla destinazione delle aree all’interno del Parco Archeologico della Valle dei templi e sul regime vincolistico delle stesse.
Non v’è alcun dubbio che questa paradossale situazione, oltre a creare molta confusione nei vari uffici tecnici, nonchè tra gli operatori del settore, mette un duro freno al tanto decantato sviluppo economico della città di Agrigento e quindi un adeguamento alla consolidata normativa statale, consentirebbe di rendere finalmente produttiva la risorsa Parco Archeologico, nell’interesse di tutta la comunità Agrigentina, a scapito di pochi “fortunati”, insomma il babbio su questa questione è quasi finito!!
Ormai è tutto chiaro, è giunta l’ora di dire tutta la verità sulla Valle dei Templi, a chi ha giovato il marchingegno costituito dal Decreto Gui-Mancini, chi sono stati gli autori e quali sono stati gli obiettivi che costoro hanno raggiunto.
Infine, sarebbe utile ricordare che le responsabilità dei Padri non possono e non devono, in nessun modo ricadere sui Figli, per cui è giunta l’ora di cambiare registro in questa città e di voltare questa pagina amara e chiudere definitivamente una contesa, forse creata ad arte, in modo di dare finalmente serenità alle centinaia di famiglie che abitano da decenni a Maddalusa, Centonze, Viale Emporium, Cugno Vela, Poggio Muscello e S. Calogero Bianco, le cui costruzioni sono state realizzate prevalentemente in area a destinazione agricola".
2 commenti
Ad Agrigento succederà qualcosa di importante oggi!
Dopo aver letto le osservazioni fatte dal consigliere Mallia (non è più assessore) e la mozione del consigliere Gibilaro, vorrei dire ai benpensanti-falsi-ambientalisti ,che L’IGNORANZA fa più male della cattiveria. Prima di sparare m……te fareste meglio a rendervi edotti.